Anche a Catania attesa del rinnovo del contratto nazionale

CATANIA – I 10 mila edili catanesi attendono dunque risposte e proprio per questo le segreterie provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Catania, hanno già avviato assemblee unitarie in tutti i luoghi di lavoro. Il 20 novembre, inoltre, partirà lo stato di agitazione. I sindacati, pertanto, chiedono che il contratto nazionale di lavoro per gli addetti del settore edile venga rinnovato. Se ciò non accadrà, sarà mobilitazione generale in tutta Italia già a partire dal 18 dicembre. “Nei cantieri pubblici e privati si deve fare i conti con forme di illegalità che danneggiano le imprese che lavorano rispettando le regole – si legge in una nota congiunta firmata dalle tre sigle- Da mesi e mesi ripetiamo che per rispondere alle illegalità ed alle irregolarità, nonché per rafforzare il potere di acquisto dei lavoratori, è urgente un nuovo contratto nazionale che dia garanzie in un comparto in via di trasformazione. Se nelle prossime settimane non accadrà nulla, anche gli edili catanesi faranno la loro parte protestando senza riserve”.
Nei mesi scorsi, in più occasioni gli edili hanno segnalato che tanti operai catanesi lavorano in nero e che altri, pur di lavorare, vengono occupati nei cantieri edili con contratti di lavoro che non essendo adatti all’edilizia, permettono alle aziende che li utilizzano esigui risparmi a discapito della sicurezza e di adeguate tutele. “Noi ci batteremo affinché non si possano impiegare nei lavori edili, spesso nello stesso cantiere, operai con contratti di lavoro diversi da quello edile e la cui formazione e le cui azioni a sostegno di salute e sicurezza non sono quelle idonee al settore”.

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