Blue Whale, la prima indagata è di Milano

|Martina Pumo|

MILANO – La Blue Whale non si ferma, anzi, si conferma nel milanese. È di Milano la prima persona indagata per la Blue Whale, il fenomeno che negli ultimi mesi ha scosso il web con un’ondata di violenza, incertezze e paure. Un gioco fatto di 50 prove, la cui ultima porta le vittime, i più giovani, all’atto senza ritorno: il suicidio. A Milano, la prima indagata italiana, dopo numerose denunce e segnalazioni: una ragazza di vent’anni avrebbe usato uno dei social più in voga, Instagram, per convincere una ragazza più piccola, di soli 12 anni, a procurarsi dei tagli e ad inviarle le foto.

Un’istigazione all’autolesionismo avvenuta interamente online perché la vittima vive tra Roma e il nord Italia. A seguito delle indagini della Polizia postale, coordinate dal pm Cristian Barilli, la ventenne milanese è stata iscritta per istigazione al suicidio. Ma le indagini e gli accertamenti sono ancora in corso. Ora, dopo il sequestro del computer e del telefono dell’indagata e della vittima, si terrà un accertamento per valutare e appurare il tenore dei messaggi che si sono scambiate.

Un atto di violenza terribile e il dubbio continua: sarà Blue Whale?

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