Capitan Marco Biagianti, 214 maglie rossazzurre


 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – Ieri ha spento 34 candeline, 10 virtualmente rossazzurre, tante quante sono le sue stagioni con la maglia del catania. Ma non finirà certo a giugno: proprio nelle scorse settimane la società ha prolungato il contratto di altri due anni e così il capitano coraggioso diventerà capitano di lungo corso coraggioso. Ci riferiamo a Marco Biagianti, numero 27 della squadra di Cristiano Lucarelli, protagonista di una delle sue più belle stagioni. Partito addirittura dalla panchina, in una squadra che a centrocampo doveva schierare giovani di polmoni e gamba, capitan Marco ha saputo sbaragliare la concorrenza e imporsi come titolare. Ventisei maglie sudate fino ad ora, due reti realizzate, un preciso punto di riferimento per tutti, in campo e fuori. In tutto sono 214 le presenze (e 7 le reti) tra Serie A e Lega pro con la maglia rossazzurra. Non ha conosciuto l’onta della retrocessione in Serie B e la vergogna del caso I treni del gol. Sembra destinato a superare abbondantemente le 250 partite, cioè sarà uno dei più importanti protagonisti della storia del club etneo.

E, intanto, sarà uno dei protagonisti della sfida contro il Trapani, una partita della serie “o la va o la spacca” o se volete “pallone o gamba”, che fa parte della sua filosofia calcistica, improntata alla generosità, al sacrificio, alla grinta, ma senza mai scantonare in cattiveria. Marco Biagianti è una delle tante scommesse vinte da Pietro Lo Monaco. Lo pescò in C2 dove era approdato, a parametro zero, al pro vasto, nel gennaio del 2007. In quattro mesi passa dalla quarta serie all’esordio nel campionato più importante. Tante stagioni tra le grandi con crescente maturità, modellato prima da Zenga e poi da Mihajlovic. Ha migliorato la tecnica individuale e l’intelligenza tattica, ed ora che Cristiano Lucarelli lo ha riportato nel suo ruolo naturale, frangiflutti davanti alla difesa, si è esaltato come un ragazzino che però gioca con la qualità di un veterano.

Un veterano che ha scelto Catania, dove ha la sua famiglia, anche per il “dopo campo”, ma adesso spera di concludere la carriera “almeno” in Serie B.

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