Calcio Catania, dopo due anni di silenzio le scuse di Nino Pulvirenti e i progetti di rilancio

CATANIA – Un mea culpa senza omissioni e attenuanti. Nino Pulvirenti riappare in pubblico dopo oltre due anni di sleznio. Chiede scusa a tutti, in particolar modo ai tifosi, per le scelte che lui stesso definisce “scellerate” e per alcune dichiarazioni rilasciate poco prima che iniziassero le sue vicende giudiziarie e sportive legate allo scandalo I treni del gol. Il Catania è precipitato dall’ottavo posto in Serie A, dietro le grandi e prima addirittura dell’Inter, alla Serie C senza neanche rendersene conto.
“Mi sentivo in una centrifuga, non ero lucido, ho preso decisioni che mai avrei preso e delle quali mi sono pentito. A cominciare da Pablo Cosentino – ha dichiarato Nino Pulvirenti, stamattina in sala stampa a Torre del grifo, davanti a giornalisti e telecamere.
Due anni e passa di silenzio ha detto lo stesso ex presidente etneo giustificati dai processi in corso e, soprattutto, dall’attesa di una data importate, che è arrivata giovedì scorso: la chiusura della ristrutturazione dei debiti di Finaria, che consente adesso di pensare anche al futuro.
Un futuro che Pulvirenti immagini in Serie A, alla guida del calcio Catania. “Se ci saranno le condizioni perché Potrei anche non essere più il proprietario della società”.
All’inizio visibilmente emozionato, affiancato da Pietro Lo Monaco che negli anni passati lo avrebbe picchiato, ma adesso lo protegge come un fratello maggiore, Nino Pulvirenti ha chiarito alcune vicende che lo hanno spinto a fare scelte sbagliate delle quali è ampiamente pentito e per questo ha chiesto ripetutamente scusa a tutto l’ambiente calcistico.

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