Caso Niceta, finalmente in aula


|Katya Maugeri|

Continua la vicenda di Angelo Niceta, ufficialmente testimone di giustizia trasferito provvisoriamente in località protetta per lui e i suoi familiari. Lui, membro di una storica famiglia di imprenditori palermitani, operante dagli anni Cinquanta  nel settore dell’abbigliamento, che un anno fa decise di raccontare ai pm Nino Di Matteo e Pierangelo Padova, la decisione del  padre Onofrio di separare la propria carriera professionale da quella del fratello Mario, già dal 1997,  perché questi si sarebbe reso disponibile a lavorare con e per conto di potentissime famiglie mafiose. Continuerà alla prossima udienza, il caso Niceta, il 21 settembre al Tribunale di Palermo, alla V sezione penale alle ore 9.00, durante la quale preliminarmente il Giudice valuterà sulla procedibilità e/o nullità del giudizio e estromissione della parte civile costituita illegalmente. Siamo di fronte a un paradosso giurisprudenziale davvero evidente poiché Niceta risulta essere creditore di se stesso, anzi il creditore più grosso del fallimento dell’azienda familiare. L’intero fallimento, però,  è ancora sub judice in Cassazione. È bene assistere a un’udienza così importante, per fare chiarezza dinanzi a tanti dubbi e disinformazione relativa al caso Niceta, un buon motivo per comprendere quanto sia ardua la vita e i diritti di un testimone di giustizia.
Qualora il giudizio dovesse procedere, potrebbero emergere elementi di interesse giudiziario relativi ad accordi illeciti tra diversi soggetti.
Continueremo a seguire la vicenda fino alla sua conclusione.

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