Dei cani bisogna prendersi cura, ci insegnano i «legionari dell’amore»


|Saro Faraci|

Per fortuna ci sono loro. Consentiteci di chiamarli i «legionari dell’amore» per gli animali, per i cani in particolare. Amore a lettere capitali, con la A al maiuscolo. Non fanno notizia, perché agli onori della cronaca assurgono soltanto quegli ignoti che per viltà uccidono gli animali, percorrendo sentieri alternativi all’amore, caratterizzati da odio, recrudescenza e violenza. Per una volta tanto, non vi facciamo rivedere le orribili immagini che hanno fatto il giro del web in queste ultime ore, provenienti da Sciacca, in provincia di Agrigento, dove una trentina di cani randagi sono stati avvelenati e poi disposti lungo i bordi di una strada, come fossero bidoni pieni di rifiuti indifferenziati in attesa di smaltimento. Non c’entra niente la gente di Sciacca con questo orrore. Chi ha operato quel vile gesto fa parte di una minoranza ammalata, può trovarsi ovunque, che pensa di farsi giustizia da sola, quando poi la vera giustizia non consiste nel fare strage di cani randagi, ma invece adoperarsi per trovare una soluzione per accogliere questi animali a quattro zampe da qualche parte.

In controtendenza rispetto alla strage di Sciacca, noi invece, raccontandovi una storia a lieto fine, vi facciamo vedere le immagini di una gioiosa coppia di cani, il maschio è un massiccio pastore dell’Asia Centrale di 3 anni di nome Rudy, la femmina è un bellissimo esemplare di pastore tedesco di 5 anni di nome Zoe. Entrambi, allontanatisi “senza un perché” lo scorso fine settimana da una casa di campagna sempre abitata e sita in una cittadina etnea, si sono persi e, dopo lunghe ricerche in zona e la regolare denuncia ai carabinieri, sono stati poi ritrovati domenica scorsa poco prima di cena da una coppia di «legionari dell’amore», marito e moglie, che avevano saputo da altri amici dell’annuncio su Facebook pubblicato dai padroni dei due cani smarriti.

Incredibile il tam tam sui social che tutti i «legionari dell’amore» sono stati capaci di realizzare in tempi rapidissimi; per citarne alcuni, il gruppo pubblico Cani di Catania e Dintorni e la community Animali smarriti e ritrovati provincia di Catania, entrambi molto attivi su Facebook. Come avviene per altri casi del genere, tutti si sono mossi immediatamente favorendo una catena di condivisioni di quel post che aveva annunciato poco prima lo smarrimento dei due cani. Dopo meno di un quarto d’ora dalla pubblicazione della foto, una telefonata a casa ha raggiunto i proprietari dei due animali, segnalandone la presenza in una zona della provincia etnea non lontana dal luogo di smarrimento, ma comunque abbastanza distante. I cani erano stati avvistati lì nel pomeriggio di domenica scorsa, prima dell’imbrunire, e guarda caso proprio quella coppia di «legionari dell’amore» aveva provveduto a dar loro da mangiare. Ritrovati in poco meno di mezz’ora nelle vicinanze del luogo ove erano stati avvistati nel pomeriggio, i due cani Rudy e Zoe,  giocherelloni e in ottima forma come se nulla fosse successo, si sono lasciati accarezzare dai loro padroni e hanno fatto ritorno a casa. Hanno sempre un lieto fine le storie d’amore, ma questa volta non è fiction edulcorata ad arte. Si tratta di realtà dove si intrecciano storie di persone e di cani.

Sono silenziosi, ma fattivi, i «legionari dell’amore» per i cani. Si tratta di plotoni di persone pronte ogni giorno a monitorare, fotografare, riprendere e segnalare la presenza di cani, soprattutto quelli che sembrano smarriti o alla ricerca di qualcuno che li possa tenere con sé. E’ una “rete” spontanea di volontari che risulta di grande aiuto in casi come questo. Insieme a queste persone ci sono quelli che riescono a fare ancora di più, con dosi maggiori di amore, fermandosi ad accogliere gli animali, dar loro da mangiare, accudirli fin quando i legittimi proprietari non si fanno vivi o fintanto che non si trovi una soluzione per i cani invece abbandonati o senza un padrone.

Molto toccante il whatsapp con il quale la signora che ha ritrovato i due cani ha replicato al messaggio di ringraziamento da parte del padrone dei cani che le riferiva che i due animali erano giunti sani e salvi a casa. «Sono felice. Amo gli animali. Sentivo che qualcuno li cercava, non poteva trattarsi di un abbandono».

I «legionari dell’amore» per i cani sono fatti così. Sono persone normali, ma hanno un sesto senso. Sentono dentro quando qualcosa di bello sta per accadere e non sono mai indifferenti. Forse sanno soltanto leggere negli occhi degli animali, perché quando sono abbandonati c’è un sempre velo di tristezza in questi esseri a quattro zampe. Un sesto senso come quello dei padroni dei due cani che sapevano in cuor loro che i loro cani non potevano esser stati rubati o non erano scappati via, ma si erano solo incautamente allontanati, senza poi saper ritrovare la strada di ritorno. E hanno tenuta accesa la fiammella della Speranza per tutto il tempo.

Chiudiamo con due aforismi che, sebbene di segno opposto, rappresentano efficacemente cosa significhi voler bene agli animali. Diceva Seneca: «L’amore per un cane dona grande forza all’uomo», mentre alcuni secoli dopo Gandhi tuonava: «L’odio verso i cani è la sconfitta dell’intelligenza umana»

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