Digitale e sociale, l'altra faccia del "made in Sicily" oggi pomeriggio alla Camera di Commercio di Catania


|Saro Faraci|

Nel cuore di quella che il Financial Times etichettò alla fine degli anni novanta come Etna Valley si parlerà questo pomeriggio di Digital & Social Sicily, l’altra faccia della sicilianità nel mondo del business, meno ovvia rispetto a quella mentalmente associata con i prodotti di Madre Terra, ma ugualmente importante perché è espressione di un “made in Sicily” diverso, più moderno, più digitale, più giovanile che contribuisce egualmente allo sviluppo dell’economia siciliana in altri settori.

Se ne parlerà questo pomeriggio a partire dalle 16.00, nel Salone delle adunanze della Camera di Commercio di Catania, in occasione dell’ultimo dei cinque seminari organizzati dall’Università e dalla Camera di Commercio di Catania che, dal 19 giugno scorso, hanno affrontato e discusso diversi profili dell’economia del “made in Sicily”: dal turismo all’ospitalità, dal vino ai prodotti dell’agricoltura, dai servizi alla persona ai prodotti della cultura, ambiti nei quali, oltre gli stereotipi classici di sicilianità, si esprime tutto il potenziale della nostra terra nel mondo del business. Senza dimenticare, ovviamente, altri comparti, come il tessile, i dolci, i grani antichi, le conserve, i prodotti dell’artigianato artistico nei quali l’isola vanta numerosi champions ed ambasciatori di sicilianità, capaci di esportare bellezza,  qualità, creatività e quel concept di “sicilitudine” che fa della Sicilia all’estero qualcosa di unico e per fortuna non facilmente imitabile.

In questo contesto di sicilianità non può mancare il mondo del digitale e dell’innovazione sociale. Per diverse ragioni. La prima è sociologica. C’è infatti una questione di rispetto per tanti giovani che, senza cadere nella facile tentazione di lasciare la Sicilia, stanno provando a modernizzarla da dentro, cogliendo nuove occasioni di business e interessanti opportunità di internazionalizzazione nei diversi settori delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Rappresentano una pagina di Speranza importante e, anche se assicurano ancora un piccolissimo contributo agli indicatori più importanti dell’economia regionale, vanno incoraggiati, sostenuti e aiutati a confrontarsi con gli altri in uno scenario sempre più globale. La seconda ragione è tecnologica. A partire dal gigante dell’elettronica ST Microlectronics, che a Catania ha da cinquant’anni alcuni dei suoi più importanti stabilimenti produttivi al mondo, la Sicilia è riuscita a sviluppare nel tempo innovazione e competenze nel mondo digitale e, grazie pure al ruolo propulsore delle Università, in particolare dell’Ateneo di Catania nel campo dell’informatica, ha rilasciato al territorio fresche energie giovanili che, con l’avvento di Internet e lo sviluppo dei social media, adesso stanno generando numerose occasioni di nuova imprenditorialità. La terza ragione è più contingente. L’Italia rimane ancora indietro rispetto ai Paesi europei nel campo della digitalizzazione, ma sta facendo salti mortali per recuperare questo ritardo e il Governo ha messo in atto diverse iniziative, tra cui il pacchetto di provvedimenti Industria 4.0 e i servizi dell’Agenzia per l’Italia Digitale. In questo contesto, si aprono importanti opportunità per il “made in Sicily” anche in questi settori.  I  servizi realizzati infatti “esportano” un diverso concetto di sicilianità, dove i valori tradizionali della sicilitudine (ospitalità, convivialità, socializzazione, laboriosità, radicamento nel territorio) si sposano perfettamente con le logiche della simultaneità del servizio, della scalabilità delle prestazioni, della accessibilità del servizio stesso in ogni parte del mondo, cioè le caratteristiche proprie del mondo digital e social.

Questo pomeriggio, alla Camera di Commercio, dopo gli indirizzi di saluto dei massimi rappresentanti camerali e degli organizzatori, interverranno i tre Guest Speaker: Francesco Caizzone, direttore di ST Microelectronics a Catania; Valeria D’Amico, responsabile del laboratorio di open innovation JOL WAVE di TIM; Sebastiano Battiato, presidente del corso di laurea in Informatica. A loro verrà chiesto cosa voglia dire “made in Sicily” nel mondo della microelettronica (dove opera ST), delle telecomunicazioni (dove opera TIM) e dell’informatica (dove opera l’Università anche attraverso il corso di laurea presieduto dal prof. Battiato). Ha senso parlare di “made in Sicily” anche in quei comparti? E se sì, in che modo? Seguiranno due interessanti contributi di Tamara Manuele, presidente di Youthub, e Alessandra La Marca, responsabile del Google Business Group, che racconteranno cosa è successo a Catania negli ultimi anni, cosa sta succedendo di questi tempi, dove i giovani, talora anche studenti, diventano sempre più protagonisti della rivoluzione digitale e promotori di interessanti iniziative, come ad esempio Start Up Weekend o tutte le attività di animazione per aspiranti imprenditori e startupper svolte negli incubatori, negli acceleratori, in collaborazione con l’Università. Poi ci saranno le case histories.  Gabriele Dovis racconterà quella di  di Mosaico eLearning un portale informatico per la formazione a distanza;  Luciano Leotta parlerà di A-Tono, una società informatica catanese che ha profondamente innovato il mondo dei servizi, soprattutto quelli di digital payment; Oliver Giudice discuterà la genesi di una spin off dell’Università di Catania, dal nome ICT Lab, ovvero di una start up promossa da professori del Dipartimento di Matematica Informatica e specializzata in servizi di riconoscimento digitale delle immagini, svolti spesso in collaborazione con l’autorità giudiziaria; Danilo Mirabile che, con altri colleghi, ha dato vita a Beentouch, racconterà la storia di questa start up destinata a far parlare di sé perché si presenta come una temibile concorrente di Skype e degli altri sistemi di messaggistica video; Andrea Carollo parlerà dell’iniziativa La Liscia Catanese che tanto successo ha riscosso sui social media; infine gli studenti del Vaccarini racconteranno come hanno creato un’app per semplificare le ordinazioni al bar della scuola durante la ricreazione.

Il seminario sarà moderato dalla giornalista Katya Maugeri di Sicilia Network.

[immagine tratta liberamente dal web]

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *