DIGOS, firme e M5S

Il fatto è vero. Martedì 30 maggio, ore 15:44.

– Buon giorno, è la DIGOS di Palermo. Chiamiamo a proposito delle indagini sulle firme depositate dal M5S…

Auto con marito e moglie, telefono in viva voce.

Il chiamato pensa a uno scherzo, e risponde sospettoso: ma l’interlocutore, gentilissimo, lo invita a prendere nota del numero che compare sul display del cellulare per controllarlo successivamente, e prosegue sicuro:

– Lei è il sig… nato a… ?

– Sì.

– In realtà la telefonata è per sua moglie, la signora (seguono nome, cognome, luogo e data di nascita). Stiamo conducendo indagini sulle presunte firme false depositate dal M5S a Palermo.  Chiamiamo lei perché non abbiamo il cellulare della signora. Come possiamo parlarle?

– Guardi, è accanto a me e siamo in viva voce.

– Buon giorno signora.

– Buon giorno. Di che si tratta?

– Lei ha depositato la sua firma per il M5S a Palermo?

– Assolutamente no.

– Allora dobbiamo convocarla per il disconoscimento.

– Per me va bene. Ma io in questo momento sono a… (omissis), e ci rimarrò ancora per qualche settimana.

– Nessun problema. La faremo convocare dalla DIGOS locale o dal commissariato più vicino.

– D’accordo, allora aspetto. …

 A un successivo controllo la telefonata è risultata proveniente davvero dalla Questura di Palermo. Altrettanto vero è il fatto che la signora in questione quella firma non l’ha messa mai. E quindi ormai lo so per certo: il reato è stato commesso, dal momento che almeno un caso mi risulta personalmente.

Speriamo che i colpevoli del trafugamento dei dati personali e della falsificazione delle firme di chissà quante persone paghino, e senza sconti: queste porcherie fanno male alla politica – e non solo a M5S – perché uccidono quello che resta della fiducia nella democrazia.

E mi auguro che non venga in testa a nessuno di dire che ce l’ho con il M5S, sul quale anch’io come tanti ho riposto per un certo tempo qualche speranza: gli ho dato infatti il voto al Municipio di Roma, pensando di metterlo alla prova a partendo dalle cose piccole, pronto ad allargare la fiducia alle cose più grandi. M5S ha vinto, ma non si è visto granché, se non le dimissioni del Presidente del municipio motivate  da “fortissima opposizione che non proveniva dagli altri partiti bensì interna”.

Che delusione.

A qualcuno che dovesse chiedersi perché non faccio il nome della persona a cui si riferisce l’episodio citato, rispondo che è solo per rispettarne la privacy che, in una situazione del genere, è d’obbligo; ma se “quel qualcuno” avesse dubbi sulla veridicità di quanto riporto, lo consiglio di aspettare gli sviluppi del processo o, se no, di armarsi di coraggio e querelarmi. Eviti invece gli insulti gratuiti perché la Cassazione di recente si è espressa chiaramente, considerandoli diffamazione aggravata; e dal momento che essere diffamato non mi piace, mi sono organizzato. Benvenuti, invece, eventuali commenti intelligenti ed educati, anche se dissenzienti. Come sempre.

R.S.

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