Dopo l'omicidio del giudice Rocco Chinnici si diffuse la cultura antimafiosa


 
 
 

PALERMO – “L’assassinio del giudice Rocco Chinnici segnò marcatamente la fase in cui la magistratura siciliana poneva in essere la più grande azione di contrasto alla mafia sino a quel momento attuata, che si esplicitò nella istruzione del maxi processo ai capi di Cosa nostra. Ma il sacrificio di Rocco Chinnici, vero ideatore del Pool antimafia di Palermo, non è stato vano. Grazie ad una sua intuizione la cultura antimafiosa approdò per la prima volta nelle scuole e coinvolse direttamente le giovani generazioni. Oggi la Sicilia vive una stagione di riscatto grazie al germe lasciato anche da Chinnici. Una nuova coscienza sociale fatta anche di collaborazione tra chi è vittima della mafia la magistratura, contribuirà a fare piena luce sulla attuale realtà criminale della mafia, aprendo varchi di conoscenza sugli interessi dei boss, sulle modalità che permettono il loro arricchimento attraverso il commercio della droga, gli illeciti negli appalti, il racket e il riciclaggio. Solo così potremo affrontare la sfida decisiva che farà  vincere lo Stato”. Lo afferma Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Assemblea regionale siciliana.

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