Daniele Lo Porto
CATANIA – Se il Lecce va avanti a suon di vittorie il Catania non perde il passo. A Castellamare di Stabia ha ottenuto il quarto successo consecutivo, sia pure sofferto e con una rete al 94’, nell’ultimo minuto di recupero. Una sorta di compensazione voluta dal destino che a Reggio Calabria aveva, invece, penalizzato la squadra rossazzurra. Ancora una volta, come già a Cosenza e Siracusa, la giocata decisiva è stata di Andrea Mazzarani, che in questo campionato parte spesso dalla panchina, ma poi valorizza al meglio i minuti che il tecnico Cristiano Lucarelli gli mette a disposizione. Sua la posizione velenosa che è diventata imprendibile dopo il tentativo, provato in allenamento, di deviazione di Ciccio Lodi, che aveva lasciato al compagno la responsabilità del calcio piazzato.
Insomma, il Mazzarani part time di questa stagione non fa certo rimpiangere quello full time del passato campionato, quando si impose come il miglior marcatore etneo, 9 centri, ma lasciando l’amaro in bocca per due calci di rigore falliti, uno ad Agrigento, che poi costò la panchina a Pino Rigoli, che se realizzati avrebbero potuto dare una svolta diversa al campionato del Catania. Acqua passata, ormai, anzi squadra passata perché quella gestita da Lucarellli ha ben altro carattere e continuità. “Non abbiamo giocato benissimo per il valore dell’avversario, il campo stretto, l’ambiente caldo, ma i ragazzi hanno messo forza e cattiveria, forse sono mancati un po’ in convinzione, altrimenti avremmo fatto almeno un gol prima – sottolinea il tecnico rossazzurro -. Ma va bene così. Sono complessivamente soddisfatto della squadra. Per quanto riguarda i singoli, una sostituzione o una panchina non equivale a una bocciatura, ma solo a situazioni contingenti. Se sono col Catania hanno la mia fiducia e questo basta”.
Insomma, è tornato il sereno su Torre del grifo e l’undici rossazzurro ha ripreso a correre con sicurezza. Oggi pomeriggio ripresa degli allenamenti in vista dell’incontro di Coppa Italia contro il Cosenza che si giocherà mercoledì, alle 20,30, al Massimino.
Dal Giornale di Sicilia
