Catania, la città dei rifiuti


 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA –  Solo 21 lavoratori su 105 del così detto “bacino prefettizio di igiene ambientale” sono stati richiamati in servizio dal commissario della Senesi. Immediata la protesta di coloro che da tempo sollecitano una assunzione a tempo determinato: braccia incrociate e autocompattatori fermi in rimessa. Il risultato: cumuli di rifiuti che ormai hanno, in molti punti della città, ricoperto i cassonetti, con tutte le sgradevoli conseguenze del caso.

“L’Amministrazione comunale – ha dichiarato il sindaco Enzo Bianco – sta facendo tutto ciò che è istituzionalmente possibile per risolvere la vicenda. Purtroppo, la protesta sta creando disagi all’intera cittadinanza. Senza avere alcuna colpa né responsabilità, stiamo tutti pagando la protesta di un gruppo di lavoratori che rivendicano i loro diritti. Lanciamo un appello al buon senso ed alla sensibilità di tutti affinché si possa presto trovare una soluzione positiva”. “Non comprendiamo le motivazioni della decisione del commissario della Senesi visto che i due commissari di Ecocar avevano, invece, dato parere positivo al rinnovo di tutti i lavoratori del Bacino prefettizio”, ha sottolineato l’assessore all’Ecologia, Rosario D’Agata.

Motivazione che, però, non hanno convinto Manlio Messina, capogruppo a Palazzo degli elefanti di Fratelli d’Italia: “A Catania da mercoledì la spazzatura non viene raccolta. Il settore rifiuti in città è scosso dall’inchiesta “Garbage affair” e il Comune è incapace di garantire la prosecuzione di un servizio gravato da pesanti carenze. Bianco ha la sfrontatezza di riproporre la sua candidatura dopo essersi reso responsabile di tutto quanto ha messo in ginocchio la città. Non gli basta essersi servito delle persone che oggi sono sotto indagine per la vicenda rifiuti per di più decide di regalare ai catanesi una Pasqua piena di rifiuti. Bianco ora verrà a dirci, per prendere in giro i cittadini, che la spazzatura è una installazione artistica realizzata con materiali di scarto per le festività, ci manca solo che si mette una busta nella testa e vada ad inaugurare un cassonetto”, conclude il consigliere Messina.

Dal Giornale di Sicilia

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