Ex Province, l'Ars prepara il ritorno al passato e disarma l'Attila Crocetta


 
 
 

PALERMO – Con colpevole ritardo e nella fase terminale di una legislatura che passerà alla storia, l’Assemblea regionale siciliana si sveglia e dà un primo segnale per cercare di rimediare a uno dei tantissimi guasti provocati dalla scellerata gestione di Rosario Crocetta. Dopo oltre quattro anni di commissariamenti delle ex Province regionali, chiamate  pomposamente Liberi consorzi o Città metropolitane, di fatto enti svuotati di qualsiasi significato istituzionale, operatività amministrativa e rappresentanza democratica, i 0 eroi di Sala d’Ercole cercano di portare avanti un brusca inversione a U. Si vuole tornare, in sostanza, alle vecchie Province, con tanto di elezione diretta di presidente e Consiglio. Magari con una drastica riduzione dei rappresentanti del popolo, limando ovviamente i compensi, ma restituendo ai cittadini la possibilità  di affidare il governo del territorio e la gestione di servizi essenziali non a un burocrate fidato, ma a un eletto per consenso e non per volontà, quasi, divina. Certo, tra le tante gestioni commissariali ce ne sono state alcune improntate a rigore ed efficienza, ma altre quanto meno discutibii. E poi la gestione part time affidata ai sindaci metropolitani ha mostrato più i un limite, questo vale per Leoluca Orlando, Enzo Bianco e il pittoresco Renato Accorinti, già incapace di gestire una città, figuriamoci un’intera provincia.

Queste le prime reazioni, al centro e a destra dello schieramento in Aula, dopo un ulteriore passo avanti del disegno di legge: “Quando tutti parlavano di riforma epocale per le ex Province, sono stato tra i pochi a dire che assecondare il presidente Crocetta sarebbe stato come trascinare al suicidio la democrazia. Privare i cittadini dell’esercizio del voto per eleggere i propri rappresentanti è stato un fatto grave. Così come è stato grave tenere i Liberi Consorzi e le Città Metropolitane a lungo commissariati. Oggi questi enti territoriali si trovano disastrati grazie all’opera di Crocetta che definire Attila è un eufemismo. Con il ddl che reintroduce l’elezione diretta per tutti gli organi torna la democrazia a lungo mortificata dalla prepotenza e dall’incapacità di Rosario Crocetta”. Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana.

Tornare all’elezione diretta per i consiglieri, per i presidenti dei Liberi consorzi e per i Sindaci metropolitani è la scelta giusta per far governare gli enti intermedi secondo logiche democratiche ponendo fine alla fase commissariale che è stata deleteria ed ha annullato il potere del popolo di indicare i propri rappresentanti. Con il ddl approvato oggi in I commissione Ars si apre la strada al suffragio universale per far tornare la politica nelle ex Province. La riforma voluta da Crocetta è stato un fallimento che ha ridotto sul lastrico gli enti intermedi che una volta rappresentavano un punto di riferimento anche per i comuni per la gestione di importanti servizi”. Lo afferma Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Assemblea regionale siciliana.

Daniele Lo Porto

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