Giarre, trasferito don Mario Gullo dal santuario normanno


 
 

GIARRE –  Il Santuario normanno di Santa Maria della Strada rimane orfano del parroco. Don Mario Gullo (nella foto), infatti, è stato trasferito d’ufficio a Piedimonte Etneo. È il frutto della politica “americana” del vescovo della Diocesi di Acireale. Il santuario sarà chiesa “filiale” del Duomo Sant’Isidoro Agricola. Il parroco della Matrice, don Nino Russo, viene cosi “sovraccaricato di nuove responsabilità. Durissima la reazione dei parrocchiani, per bocca di Vera Cardile Bosco,  docente della Facoltà di Medicina del nostro ateneo universitario; ex presidente dell’Azione cattolica “in atto Segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale”: “Grazie al duro e importante lavoro di don Gullo, il Santuario mariano è divenuto un importante centro di aggregazione interparrocchiale.
I gruppi sono rifioriti e le attività aumentate in modo esponenziale. Non si può immaginare un santuario senza parroco, significherebbe tornare indietro di decenni. Ci auguriamo, e parlo a nome dell’intera comunità parrocchiale, che il nostro Pastore diocesano, che ammiriamo per il suo dinamismo e la sua lungimiranza, trovi una giusta soluzione e soprattutto un parroco per il Santuario normanno di Santa Maria della Strada”. Il santuario risale al 1081, in pieno periodo normanno. Nel 1922 il santuario divenne parrocchia autonoma. La leggenda vuole che proprio nei pressi della borgata il conte normanno Ruggero I di Sicilia subì un’imboscata dai saraceni insieme a suo fratello Roberto il Guiscardo, mentre faceva ritorno in Calabria dopo aver espugnato Taormina e Aci. Grazie all’aiuto della Vergine riuscì a sconfiggere gli arabi e a proseguire il suo viaggio. Come segno di ringraziamento fece edificare il santuario, dedicandolo alla Vergine Odigitria, appunto, colei che indica la strada. Nel corso dei secoli, il prospetto del Santuario è stato profondamente alterato, tanto che dell’antico aspetto medievale non resta quasi più traccia. Lo stato attuale del piccolo edificio sacro presenta una chiara struttura neoclassica con elementi barocchi. Al suo interno è possibile ammirare il dipinto di Maria Santissima della Strada con Bambino e piccolo San Giovanni Battista, di autore ignoto, ma attribuibile alla scuola di Antonello da Messina, nonché un’opera del pittore acese Pietro Paolo Vasta raffigurante la Madonna con Bambino e Santi Alfio, Cirino e Filadelfo.
Mario Pafumi

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