Calcio Catania, bisogna essere più forti di tutto e tutti


 

CATANIA – “Dobbiamo essere più forti di tutto e di tutti, degli avversari, del campo della sfortuna. Solo così potremo riportare il Catania dove merita. Sappiamo che in campo con noi c’è l’intera città e questo ci responsabilizza”. Giovanni Marchese parla poco, a bassa voce, ma esprime con convinzione e semplicità il concetto che sta alla base di tutto il “progetto Catania”. Sa di essere uno dei veterani di riferimento per i più giovani, uno dei calciatori dai quali i tifosi si aspettano di più. “E’ una responsabilità che sento, non un peso, ma uno stimolo positivo – aggiunge il difensore -. Non può essere un peso indossare la maglia di una squadra e di una città che amo profondamento”. Giovannino da Delia, così come capitan Marco e il cecchino Ciccio, hanno fatto una scelta di vita, non solo sportiva, rientrando alla base, dove appenderanno le scarpette al chiodo.
Giovanni Marchese in questa stagione è un “nuovo” calciatore. Dopo la passata stagione, non proprio esaltante, un gol all’esordio al Massimino e poi tanto grigio, a causa anche di un utilizzo tattico sbagliato, quest’anno ha ritrovato il migliore se stesso. “Nel 3-5-2 gioco un po’ più avanzato rispetto alla difesa a 4, ma alla fine cambia poco: risparmio qualche centinaio di metri di corsa nell’arco della partita. Io cerco di giocare sempre nello stesso modo. A Pagani sono entrato in campo con la voglia di incidere sulla partita. La squadra stava già pressando bene e questo è stato decisivo. Il cammino è ancora lungo, va costruito partita dopo partita dando sempre il massimo. Il campionato si vince non perdendo punti contro le squadre medio-piccole, alla fine gli scontri diretti sono pochi”.
– Squadra camaleontica, cambia spesso modulo: con quale vi trovate meglio?

«Ultimamente abbiamo fatto più gol giocando con il 4-3-3, ma non dimentichiamo che con il 3-5-2 abbiamo costruito molte occasioni, anche se le abbiamo fallite come è avvenuto a Reggio Calabria. Non sono tanto i numeri quanto un pizzico di casualità, e soprattutto il cuore che metti quando entri in campo, a determinare i gol che fai. Noi in avanti abbiamo giocatori come Di Grazia e Russotto che saltano l’uomo e permettono alla squadra di salire. Inoltre, mettendo pressione alla squadra avversaria, recuperiamo metri e questo ci porta a giocare più avanti”.
Oggi pomeriggio ulteriore seduta di preparazione in vista dell’incontro Catania-Catanzaro, che si giocherà domenica alle 18,30 al “Massimino”

Catania in campo nel pomeriggio, oggi, a Torre del Grifo: nella prima fase della seduta, gruppo al completo per le esercitazioni tattiche finalizzate alla cura del possesso palla. Successivamente, i calciatori scesi in campo dall’inizio a Pagani si sono dedicati ad un lavoro defaticante; per tutti gli altri rossazzurri a disposizione partitella con la Berretti, conclusa sul 3-0 al termine dei 40 minuti di gioco suddivisi in due tempi da 20′. A segno Manneh, bravo a richiedere e concludere una veloce triangolazione, e Ripa, autore di una doppietta grazie a due assist di Djordjevic. Fornito ha svolto un programma differenziato. Terapie per Blondett.

D.L.P.
 

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