Glam City ovvero la Catania carnale


 
 
 

CATANIA – Il 28, il 29 (ore 21) e il 30 aprile (ore 18) debutterà al Teatro Piscator di Catania la novità assoluta di Domenico Trischitta, “Glam City”, tratto dal romanzo omonimo (Avagliano editore).

“Gerry Garozzo è una ragazzo diverso della Catania anni 70 che sogna di fare il trasformista. Per il suo ventunesimo compleanno andrà a Londra e lì incrocerà l’astro nascente del glam rock, Marc Bolan. Nella torrida Catania, la sua glam city, assieme ad atri variopinti amici tenterà una rivoluzione di costume, fatta di travestitismo e trasgressione. Ma Catania non è Londra e lui non è Bolan, e il suo progetto discografico fallirà assieme alla sua disperata affermazione personale. Da Catania a Milano, andata e ritorno, da promessa della canzone a travestito dei viali milanesi. Anni novanta, ancora Catania, che nel frattempo non è più la glam city dei ’70.”

Glam city è un romanzo magmatico: di lava calda e musica rock, metà etneo, metà swinging London anni ’70. Romanzo di formazione e – insieme – di transizione di una città verso l’inferno e il paradiso di una dimensione metropolitana. Catania, la città più sudamericana d’Italia, non era mai apparsa così sensuale. (Santo Piazzese)

Ecco, proprio adesso, grazie al racconto optical di Trischitta (nella foto), anche la Catania degli anni ’70 ha trovato la propria “Grande bellezza”, dove Gerry Garozzo è il suo eroe, il suo perduto, felice profeta. (Fulvio Abbate)

La Glam City che è stata Catania poteva essere terra di felicità e creatività. Gerry Garozzo vuole persino fare la “rivoluzione”, e la assapora negli anni del glam: la libertà di attraversare in tacchi alti, vestiti appariscenti e trucco androgino le strade “bene” di Catania; la libertà di cantare e di rappresentare la propria sessualità diversa; la libertà di amare. Rivoluzione era uscire dal ghetto e poter esprimere “nella società civile” la propria diversità. (Lorenzo Perrona)

Il romanzo è esile perchè va dritto al sodo come una freccia indiana o una lunga poesia, declinando graffi e dolci amarezze, sfaccettando insomma qua e là, come succede spesso nella vita. Esce per Avagliano e conferma Domenico Trischitta come autore di cui fidarsi. A occhi chiusi, credetemi. (Mario Bonanno)

 
 

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