Anche il ministro della Giustizia segue il caso del giudice razzista contro l'avvocato palermitano


 

PALERMO – Anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, si sta occupando dell’incredibile episodio avvenuto nei giorni scorsi a Trento. “Avvocato, lei taccia perché qua siamo in un posto civile, non siamo a Palermo”. Con tono risoluto la frase l’ha rivolta al legale palermitano Stefano Giordano (nella foto), e riportata dall’ Adnkronos,, il presidente del Tribunale del riesame di Trento, Carlo Ancona, nel corso di una udienza che si è tenuta ieri.

“E’ un fatto gravissimo, oltre che una frase razzista – sottolinea l’avvocato, figlio del presidente del Maxiprocesso a Cosa nostra, Alfonso Giordano -. Il presidente del tribunale del riesame nel condurre l’udienza con un indagato palermitano mi ha impedito di svolgere la mia arringa con quella frase razzista. Ho chiesto più volte di d verbalizzare quanto accaduto e ci sono riuscito dopo  numerosi sforzi. Purtroppo non sono riuscito a ottenere dalla cancelleria la copia del verbale. Col il presidente dell’Ordine degli avvocati, Francesco Greco, stiamo redigendo insieme un esposto al Csm e alle altre autorità competenti”. Il Consiglio superiore della magistratura ha aperto un fascicolo dopo la denuncia di un avvocato palermitano.

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