Il monastero, i G7, Melo e le polemiche inesistenti


 
 
 
 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – Le polemiche se non nascono spontaneamente si devono alimentare forzatamente. Il ruolo di provocatore lo interpreta questa volta Matteo Iannitti – leader di Catania bene comune – che vede come fumo negli occhi la riunione del G7 a Taormina, evento di portata mondiale che ha già avuto qualche ricaduta positiva su questa parte di Sicilia, in termini di lavori di manutenzione straordinaria, adeguamento delle strutture ed altro, oltre che un significativo ritorno turistico e d’immagine non indifferente. Non ci vorrebbe molto a capirlo. Naturalmente un evento del genere può avere può creare qualche disagio e qualche fastidio, è successo di recente anche per il Giro d’Italia – tanto per fare un riferimento recente -, che ha bloccato le strade per qualche ora, ma ha “costretto” anche le amministrazioni locali a pulizie straordinarie e a bitumare le strade percorse dalla carovana rosa.  Iannitti lancia la sua offensiva in questo modo:

“Lo scorso 17 maggio,  un avviso ufficiale dell’Ateneo comunica la sospensione delle attività didattiche e la chiusura della sede nel giorno 26 maggio: “…non sarà possibile accedere al Monastero dei Benedettini per urgenti e improrogabili interventi di manutenzione straordinaria e pertanto tutte le attività saranno sospese per l’intera giornata”. Gli urgenti e improrogabili interventi di manutenzione straordinaria sono in realtà la visita dei coniugi dei Capi di Stato del G7 che si tiene a Taormina. Probabilmente il Rettore dell’Università, il capo del dipartimento e il corpo docente hanno provato imbarazzo a interrompere il pubblico servizio per via di una visita dei coniugi di figure istituzionali. Meglio una bugia. Catania sarà interamente blindata. “Mogli e mariti di” si recheranno al Municipio in piazza Duomo per pranzare. Il Palazzo di Città, sede della rappresentanza democratica, verrà per l’occasione trasformato in sala banchetti per soggetti che, pur non ricoprendo alcuna carica istituzionale, si vedono trattati da “regnanti” per aver sposato una persona potente. Addio Repubblica. Anche al Comune interruzione di pubblico servizio. Poi tutti al Teatro Greco, per una passeggiata, con centinaia di poliziotti e militari.

Comunque poco rispetto a ciò che sta avvenendo a Taormina, trasformata in base militare, con migliaia di soldati, scuole e ospedali chiusi, traffico bloccato, antenne disattivate, raccolta rifiuti sospesa e persino il cimitero blindato. Si dirà che giova al turismo. Vedere Melania Trump al Teatro Greco, il marito di Angela Merkel in piazza Duomo o la moglie di Macron al Municipio per loro sarà una bella cartolina per Catania. E questo giustificherà l’annullamento di qualsiasi valore democratico e repubblicano. Sarebbe bastato, qualora avessero davvero avuto bisogno di incontrarsi i presidenti di sette paesi tra l’altro neanche i più influenti e industrializzati, chiudersi in una base militare nel deserto o su una portaerei in mezzo al mare. Avrebbero protetto al meglio i governanti.
Invece hanno deciso di calpestare le persone e i territori, trasformare città e paesi in zone di guerra e i luoghi istituzionali in saloni delle feste. Il rispetto delle leggi, della decenza, della democrazia e della Repubblica contro l’aristocrazia interessano a noi, solo a noi. Quelli sono sette marchesi del Grillo, loro sono loro e noi non siamo un cazzo. Sindaco e Rettore non dovrebbero umiliare così tanto la città di Catania e l’Istituzione universitaria. Sarebbe il caso che rivedessero subito le loro scelte.

Il Iannitti furioso viene stoppato da Katerina Papatheu,   docente universitaria, a proposito delle polemiche della visita al Monastero dei Benedettini dei big del G7:
“Ho letto per caso un post in un certo Urlo, che sconoscevo, dove un certo Ianniti urla la vergogna del nostro direttore e rettore perché hanno concesso la visita al Monastero dei Benedettini al G7, e ha testimoniato di fiumane di polemiche fra studenti per la visita. Forse il signore Ianniti non sa che il Monastero è patrimonio… MONDIALE dell’umanità UNESCO, visitato da centinaia di curiosi, turisti e scolaresche grazie ad Officine Culturali;
Io che ci lavoro non ho udito una polemica, dico una polemica fra studenti. Non so dove il signore Ianniti che non è né docente né studente né impiegato al Monastero abbia udito tali mirabilia.
Non so quali siano le sue fonti.
Non ci sono lezioni, concluse ormai da tempo; non ci sono appelli di esami, non ci sono sessioni di laurea. Il venerdì la biblioteca in questo periodo è comunque deserta perché gli studenti non vengono quasi più. La manutenzione annuale si fa comunque essendo ripeto patrimonio MONDIALE dell’umanità UNESCO.
Forse l unico che si è disturbato è il cane Melo – ma non è regolarmente iscritto né ci lavora. Ha forse parlato con Melo?”.

Su una cosa siamo d’accordo con Iannitti: l’Università poteva comunicare il vero motivo della chiusura. E poi non crediamo sia così grave portare “i grandi” a vedere uno dei monumenti più suggestivi di Catania.

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *