L'Etna Valley inizia a Boston


 
 
 
 

 CATANIA – E’ partita dal cuore dell’Etna Valley, con una visita agli stabilimenti della ST Microelectronics, l’esperienza di studio di una ventina di universitari statunitensi provenienti dalla Northeastern University che rimarranno in Sicilia fino agli inizi di giugno, incontrando diverse realtà imprenditoriali e start up del territorio catanese. Si ripete così, per la quarta volta in quattro anni, promossa dalla professoressa catanese Giorgia D’Allura, un’iniziativa di collaborazione fra l’Università di Catania e il prestigioso Ateneo di Boston che offre ai propri studenti la preziosa opportunità di studiare altri modelli di imprenditorialità oltre quelli americani e di conoscere dal vivo le imprese e i territori che esprimono nuovi modi di fare impresa. La Sicilia Orientale e il territorio di Catania, grazie all’intuizione della professoressa D’Allura, rappresentano proprio un interessante laboratorio di imprenditorialità che, nonostante qualche limite di crescita sui mercati esteri, merita però di essere studiato anche dall’estero, perché è un importante bacino di competenze, di creatività e di operosità. Quattro anni fa si cominciò con i Dialogues of Civilization, voluti dal prof. Justin Craig della Northeastern di Boston, e dedicati al family business. Per due anni, in totale una cinquantina di studenti hanno così conosciuto e apprezzato le imprese familiari della Sicilia Orientale e il loro radicamento nei territori dove operano. Dall’anno scorso è partito invece un altro progetto, chiamato Inv-Italy, dove agli universitari americani è offerta la possibilità di incontrare nuove imprese e start up innovative tecnologiche del nostro territorio. Ad accompagnare gli studenti l’anno scorso è stato il professore Dirk Libaers, mentre quest’anno è la volta della professoressa Cheryl Mittness che guida una ventina di studenti. Dopo la giornata inaugurale in cui gli universitari americani hanno incontrato i loro colleghi catanesi ed insieme si sono intrattenuti con il Direttore del Dipartimento di Economia e Impresa professoressa Michela Cavallaro, ieri è iniziato da ST il tour dell’Etna Valley. Ad accogliere i giovani il direttore del sito di Catania di ST Microelectronics l’ingegnere Francesco Caizzone ed insieme a lui l’ingegnere Giovanni Vitale che ha successivamente accompagnato il gruppo nella visita dei laboratori produttivi dove si realizzano sofisticatissimi wafer di silicio da cui prendono vita i microchip oggi installati in numerosi apparecchi, dispositivi e attrezzature dell’industria meccanica ed elettronica. L’ingegnere Caizzone, invece, ha presentato la realtà di ST nel mondo, in Italia e a Catania e, intrattenendosi con gli universitari di Boston accompagnati dalla loro professoressa e introdotti da Luigi Parisi, uno studente del Dipartimento di Economia e Impresa, ha descritto come, nel corso degli anni, il sito di Catania è diventato un punto di riferimento per la microelettronica a livello mondiale e un faro nel panorama dell’Etna Valley. Un territorio, quest’ultimo, che si caratterizza per una molteplicità di realtà imprenditoriali piccole e piccolissime, specializzate soprattutto nell’informatica, che provano a competere su scala più ampia in uno scenario che ormai è unicamente mondiale. Alcune di queste imprese saranno presentati ai ragazzi di Boston già questo pomeriggio, nel corso di un incontro che si terrà a Palazzo delle Scienze. Dopo ci sarà la visita dell’acceleratore WCap di TIM, che proprio a Catania ospita startuppers e aspiranti imprenditori nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Saro Faraci

 

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