Lucarelli e la "Sindrome di Melfi"


 

CATANIA – Un brutto Catania, scarico e impostato male. Doveva essere la partita dei record e invece è stato un sabato di delusione, a parte gli oltre 14.000 paganti al Massimino, come non ce ne erano da tempo. Cristiano Lucarelli non ha cercato scuse, ma ha ammesso che è stato lui per primo a peccare di coraggio. “Avrei dovuto cambiare tutti gli uomini scesi in campo a Siracusa, portiere a parte. Avevo avuto già dei segnali in allenamento, non ci ho dormito la notte. Purtroppo è andata come avevo previsto”, ha ammesso il tecnico etneo, che temeva si sarebbe verificata, prima o dopo, la “Sindrome di Melfi“.
Sul piano tattico la partita era stata predisposta con cura: la scelta di due difensori con spiccate caratteristiche offensive come Esposito e Djordjevic, che sta crescendo tantissimo in questi mesi (“Sembra un cane che si vuole liberare del guinzaglio”, ha detto di lui Lucarelli), due attaccanti puri in area (Ripa e Curiale) per sfruttare cross e corridoi. La difesa riconfermata in blocco, contro una Sicula Leonzio che avrebbe giocata all’attacco per non restare schiacciata, secondo la filosofia di Pino Rigoli. Insomma, sembrava una partita più che possibile, anche sulla spinta di uno stadio caloroso e affollato come non mai, e invece…invece è andata male. Prima di tutto per merito degli avversari che hanno giocato una partita garibaldina, come già in Coppa Italia. In quell’occasione durarono poco più di un tempo, questa volta hanno colpito nel momento giusto ed hanno avuto anche un pizzico di fortuna che non guasta mai, come sulla traversa colpita a colpo sicuro da Ripa.
“E’ mancata la concentrazione, la rabbia. Purtroppo ci può stare dopo sei vittorie consecutive, inevitabile un senso di appagamento. Manca la continuità di prestazione in questi ragazzi – ha sottolineato Lucarelli -: alcuni sono tecnicamente validi, intelligenti tatticamente e potrebbero meritare categorie superiori, ma la discontinuità è il loro handicap”.
Oggi pomeriggio ripresa degli allenamenti, ci sarà un’analisi più meditata della gara, ma già il tecnico l’ha fatta a caldo, sul terreno di gioco, dopo il 96’, davanti ad uno stadio che, comunque, ha applaudito. “Questa sconfitta deve avere un valore educativo”, ha aggiunto il mister. Prossimo avversario la Reggina, confronto storico.

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