CATANIA – Un incontro di ampio di respiro, un dibattito di altissimo livello quello organizzato ieri pomeriggio all’Open di Catania da Ambra Monterrosso, candidata al Senato collegio di Catania e Mary Chiaramonte candidata uninominale camera Catania 2 di Liberi e Uguali: “L’uguaglianza nei diritti”, un incontro fortemente voluto per discutere sui diritti civili senza i quali non si potrà mai parlare di progresso, andando di pari passo con i diritti sociali. A moderare l’incontro la giornalista Pinella Leocata.
All’incontro hanno partecipato, la ginecologa Simonetta Timpanaro e il docente di economia all’Università di Catania, Maurizio Caserta.
L’importanza e il valore dei diritti in ogni sfaccettatura, è stato questo l’argomento che ha interessato il numeroso pubblico presente. È stato posto l’accento dalla dottoressa Timpanaro sulla legge 194 sull’aborto e l’inefficienza politica che ha penalizzato negli anni i consultori presso i quali non ci sono più ecografi, anticoncezionali gratuiti e in cui l’assenza di medici fa venire meno l’assistenza psicologica e l’informazione medica di cui moltissime donne avrebbero di bisogno. Inoltre l’86% dei medici al sud è obiettore di coscienza, da eccezione è diventata una regola, ciò comporta delle difficoltà enormi perché viene a mancare del personale assunto quindi con contratti a cottimo.
Maurizio Caserta ha spiegato quindi quanta delicatezza serva per affrontare gli argomenti che riguardano la genitorialità, i quali meriterebbero un approfondimento maggiore, ed ha inoltre spiegato quanto sia importante garantire i diritti civili in ogni caso anche se non ci riguardano in prima persona perché spesso siamo dinanzi a frontiere non ancora emerse. Un pubblico attento che è stato protagonista con gli interventi del medico Luciano Nigro, il quale ha parlato di migrazione e dell’antifascismo, del medico Sergio Rossitto e di Sara Crescimone storica militante per i diritti di Lgbt.
Dibattiti importanti che riportano la città verso un impegno civile, interessandosi in prima persona ai propri diritti, perché l’essere umano deve completarsi nella sua interezza e avere il suo diritto alla felicità.
