Malasanità, morì al Pronto soccorso: condanna ad otto mesi per il medico


 

CATANIA. “Chi ha sbagliato è giusto che paghi. Ma questa condanna non ci ridarà indietro mio fratello. Sono stati tre anni difficili, tre anni trascorsi senza di lui. Aveva solo 32 anni ed era una persona speciale. Non si può spiegare quello che si prova…” Valeria, la sorella di Salvatore Cunsolo, il trentaduenne al centro di un episodio di malasanità, era deceduto al Pronto soccorso dell’Ospedale Garibaldi di Catania dopo una estenuante tira e molla di cinque ore tra alcuni reparti del nosocomio catanese. Tutta la famiglia ha accolto con contegno la sentenza di primo grado di Giovanni Cariolo, il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catania che, con rito abbreviato, ha inflitto una condanna ad otto mesi di reclusione al medico Santo Bonanno imputato insieme ad un altro medico, Francesca Padiglione (assolta), per la morte di Salvatore, il quale non sarebbe stato dunque adeguatamente curato. L’azienda “Garibaldi” non si è costituita parte civile.
“Abbiamo lottato – continua pacata Valeria, assistita dall’avvocato Miriam Condorelli – perchè speriamo che una vicenda del genere non si verifichi più all’interno di quelle strutture che dovrebbero tutelare il nostro diritto alla salute. Anzi auspichiamo in una conoscenza maggiore delle malattie genetiche rare – Salvatore era affetto da una forma di distrofia muscolare – soprattutto da parte dei medici di primo soccorso, in modo che possano garantire la corretta assistenza dell’ammalato in caso di immediata necessità. Vorremmo ringraziare per il grande sostegno il nostro Avvocato Miriam Condorelli, il cui amorevole aiuto è stato fondamentale per ottenere giustizia.”
Tra novanta giorni sarà possibile leggere le motivazioni della sentenza.

 

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