Messina e Acireale celebrano Santa Venera


|Rachele Gerace|

Messina e Acireale unite nel segno della fraternita sacerdotale. Mercoledì 26 luglio, in occasione della festa di S. Venera, patrona della cittadina, è stato mons. Accolla a presiedere la celebrazione, come segno di gratitudine al vescovo Raspanti, per il “servizio generoso reso alla chiesa di Messina in un momento di particolare fragilità”. Mons. Antonino Raspanti (che alla fine di maggio è stato nominato vice presidente della CEI per il sud), aveva retto l’arcidiocesi peloritana per sei mesi, dopo le dimissioni di mons La Piana. Una conoscenza che, come ha ricordato Accolla, risale ai tempi in cui lui era direttore dell’Ufficio dei beni architettonici e l’edilizia di culto e Raspanti preside della Pontificia facoltà teologica di Sicilia. La breve vita di S. Venera, tra le prime martiri cristiane è stata caratterizzata dalla contemplazione e da un grande impegno di evangelizzazione attraverso la carità. “In un’epoca in cui prevale la cultura della forza e l’abuso di potere, del possesso di cose e persone, non ci accorgiamo delle povertà che ci stanno intorno, ma viviamo relazioni fugaci e provvisorie che mortificano la dignità dei nostri fratelli, ci ingegniamo a costruire ponti, salvo poi essere incapaci di accorciare quelle distanze create dai potenti e dagli arrivisti. – ha dichiarato mons. Accolla – Dobbiamo riscoprire l’esperienza gioiosa dei santi come stimolo a vivere con coerenza e autenticità l’esperienza di vita senza strumentalizzare la fede”. Alla messa, concelebrata dal cardinale Paolo Romeo, dai vescovi emeriti di Noto, mons. Giuseppe Malandrino e di Savona, mons. Vittorio Lupi, da don Santino Ammendolia e dai parroci della diocesi, era presente con la sua mamma Giulio, il bimbo di un anno che lo scorso 8 luglio era stato travolto dal crollo di un intonaco all’interno della cattedrale di Acireale, riportando una frattura sulla fronte e una lieve commozione cerebrale, e per questo ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Policlinico di Messina. A Giulio è stato posto l’abitino di Santa Venera come segno di devozione e gratitudine per la guarigione. Al termine della celebrazione, lateralmente alla cattedrale è stato inaugurato il mosaico della Parasceve Sancta (così viene anche chiamata la patrona), di 220 metri quadrati, dai ragazzi di alcuni licei della zona con la posatura della coriandolata, un’arte effimera esclusiva di questa zona, nella quale vengono utilizzati coriandoli monocromatici e sabbia vulcanica.

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