Milano delle contraddizioni, tra aggressioni ed empatia


|Martina Pumo|

MILANO – Milano delle contraddizioni, divisa tra eventi di cronaca, che scuotono l’opinione locale ed iniziative rivolte al prossimo, improntate all’integrazione.

Nella giornata di ieri la cronaca milanese è stata purtroppo protagonista di eventi che hanno scosso la stampa nazionale. Nella mattinata di ieri, una bambina di solo un anno è stata lasciata in auto, ritrovata poi fortunatamente dopo poche ore. Ma non è stata l’unica vittima dei tragici eventi che hanno interessato tutta la zona milanese. Un uomo, architetto di 43 anni, è stato aggredito con la soda caustica. Ora è ancora caccia all’aggressore. Accanto a questi eventi tragici, alla cronaca nera che alimenta questa immagine di Milano, riscopriamo la sua contraddittorietà, con una Milano aperta all’altro, all’uguaglianza, alla solidarietà.

Nella la stessa tragica giornata di ieri, ricca di notizie negative, è stata inaugurata la nuova Fondazione Empatia Milano, nata da un’idea di Giannantonio Mezzetti con un obiettivo ben preciso: mettersi nei panni dell’altro, di un rifugiato, di una persona affetta da una disabilità, di un migrante, di chi subisce violenze, guardare con i suoi occhi, vivere attraverso i suoi punti di forza e di debolezza. Una fondazione che ha come missione far conoscere l’Empatia: sentire dentro sé l’altro. Un obiettivo, un punto di partenza. Una nuova fondazione, unica in Italia ma che già vanta numerose “sorelle” nel mondo e conta tra i suoi testimonial Bruno Bozzetto, disegnatore. Sarà proprio Bozzetto, insieme al suo studio che realizzerà un film sulla rappresentazione dell’empatia e sulle iniziative milanesi, per farle conoscere e diventare un esempio, per i cittadini e le altre istituzioni. La casa di produzione Studio Bozzetto&Co si affiderà agli strumenti di fundraising e di crowdfunding, in attesa di trovare finanziamenti pubblici. Fem è una realtà che cresce anche grazie al comitato etico, di cui fanno parte la filosofa Laura Boella, il criminologo Adolfo Ceretti, lo psicoanalista Francesco Comelli e la storica dell’arte Marina Pugliese, uniti dall’obbiettivo comune di riscoprire l’arte e la bellezza anche e soprattutto attraverso le fragilità dell’altro, del prossimo, di noi stessi. Numerose le attività che andranno a creare, come l’App, disponibile a breve, e un Kit per l’empatia: saranno questi i mezzi con i quali, insieme agli eventi e ai percorsi che andranno a creare, aiuteranno a superare le barriere e ad incoraggiare l’incontro, il dialogo, superando la xenofobia che continua a intaccare il benessere della nostra società.

Ma non è l’unica iniziativa rivolta all’incontro, all’abbattere i muri della diversità per vedere chi è realmente l’altro, oltre i preconcetti e le etichette. Milano, la città della moda e dei turisti, sarà presentata e raccontata attraverso occhi e guide inaspettate: un gruppo di clochard. Saranno proprio loro, senza fissa dimora, loro che conosco Milano e le sue viuzze, gli scorci sconosciuti, le vie meno battute ad accompagnar i turisti in giro per la città. Sono gli “Spiazzati”, un gruppo di uomini e donne senza fissa dimora che in collaborazione con la cooperativa Oltre hanno pubblicato la guida della Milano nascosta “Gatti di Milano non toccano terra”. Una guida scritta da chi vive la strada, conosce le mille facce e le storie della Milano che si cela dietro la moda e il design. Sono stati loro, ospiti del centro diurno “La Piazzetta” di Caritas Ambrosiana, ad aver pensato a una serie di camminate, escursioni cittadine con loro come guida. Sedici sono le date, tra scoperta e abbattimento dei preconcetti e delle etichette, tra storie a noi sconosciute raccontate attraverso chi, quella strada, la conosce davvero, i custodi dei segreti milanesi, delle storie sospese. Una camminata alla scoperta di una città insolita, verso l’obiettivo più vero e profondo: abbattere i muri. Sono queste le iniziative che mostrano la Milano più vicina all’altro, lontana dagli eventi di cronaca e di violenza, vicina all’incontro, al ritrovarsi, uguaglianza e diversità come punti di forza da promuovere, l’altro un nuovo mondo da conoscere, senza paura. Ed è questo il più grande e bell’insegnamento che Milano riesce a darci.

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