Ospedali insicuri, la colpa è della Regione


 
 
 

ROMA – Consentire la sicurezza nelle strutture ospedaliere della provincia di Catania”: lo ha chiesto giorni fa in una interrogazione parlamentare al Governo, il deputato etneo di Forza Italia, Basilio Catanoso, a seguito delle aggressioni ai danni del personale sanitario registrate in diverse strutture ospedaliere catanesi.  Interrogazioni simili, erano state avanzate anche dai parlamentari Giovanni Burtone e Giuseppe Berretta.

Questa mattina, alla Camera dei Deputati, il vice ministro per l’Interno, Filippo Bubbico, ha risposto alle interrogazioni, ricordando che la sorveglianza negli ospedali è di tipo sussidiaria, cioè espletata da istituti di vigilanza privata, ma rimangono ferme le posizioni di sicurezza primaria affidate alle forze di polizia. Secondo il governo, su Catania l’attenzione delle autorità provinciali di pubblica sicurezza non è mai venuta meno, affrontata dalla prefettura di Catania che ha deciso di potenziare o installare ex novo i sistemi di difesa passiva (videosorveglianza), ai posti di polizia fissi (ma dal lunedì al sabato in alcuni ospedali), intensificato il controllo degli ospedali con le pattuglie di controllo del territorio.
“Una risposta che fa capire il significato della mia interrogazione – ha commentato l’on. Catanoso -. Il problema però continua a persistere per chi lavora e per chi dovesse trovarsi, da paziente, negli ospedali catanesi. La condizione socio economica in cui versa la terra di Sicilia, è tale che episodi del genere siano purtroppo frequentissimi, per condizioni di crisi facilmente immaginabili. Ci aspettiamo che, al di là dei provvedimenti di tutela, vengano analizzate le cause sociali che potrebbero determinare episodi incresciosi e da censurare. Le forze dell’ordine fanno il possibile, abbiamo visto che c’è l’attenzione del Governo ma spero che si possa indurre la Regione Siciliana  a fare qualcosa di diverso e decisamente di più significativo rispetto a quanto è possibile oggi avvertire. Perché, a mio parere, la Regione non riesce a garantire la vivibilità dei pazienti negli ospedali, non riesce ad assicurare le normali e minime garanzie di sostegno alla primaria azione di medici, personale infermieristico e amministrativo. La Regione non riesce, in definitiva, ad organizzare i servizi di sicurezza che sono propri delle diverse strutture ospedaliere. Mi auguro che il Governo nazionale possa adottare le dovute pressioni, possa segnare i dovuti rilievi alla Regione perché quest’ultima intervenga sulle tantissime criticità segnalate”.

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