Pubbliservizi, un'altra bomba ad orologeria

 

 

CATANIA  – Lo sciopero e la manifestazione dei lavoratori della Pubbliservizi, indetti per domani, lunedì 19 giugno, sono stati revocati, grazie al superamento dei problemi che lo avevano causato e la ripresa del dialogo con l’amministratore unico.  Lo comunicato con una nota la Fisascat-Cisl, che tende così a rasserenare gli animi tra management, organizzazioni sindacali e lavoratori dell’ammiraglia tra le partecipate della Città metropolitana di Catania, ex Provincia regionale.

Resta critico, fortemente, invece, il giudizio di Paolo Magrì, segretario generale della CISAL Terziario di Catania, secondo il quale la situazione “ha ormai raggiunto proporzioni catastrofiche aggravate dalla totale inerzia dell’attuale Amministrazione”. “Ormai da tempo, chiediamo l’inversione di tendenza circa la gestione della Partecipata ma quando si ha l’occasione di poter fare il giro di boa si torna immediatamente indietro mantenendo lo status quo di chi ha avuto sempre i privilegi, parliamo di tutti quei lavoratori che in barba a concorsi pubblici, a selezioni per titoli o semplicemente al requisito della competenza personale o acquisita, hanno ricevuto in questi anni compensi strepitosi oltre che salti di livello, anche avanzando di 5 livelli in un colpo solo, acquisendo degli stipendi  da supermanager che hanno gravato inesorabilmente sulla stabilità economica della Pubbliservizi”, ricorda il sindacalista.

Inadeguata appare, inoltre, l’iniziativa dell’Amministratore unico Silvio Ontario che ha  emanato  una disposizione di servizio che prevede la fruizione di 1 giorno di ferie alla settimana durante il periodo estivo per i lavoratori e la chiusura della sede amministrativa dal 14 al 18 agosto. “E’ imbarazzante la gestione della Partecipata, è ancora più imbarazzante il fatto che pur di non toccare i “privilegiati” si inventino strategie che oltre ad essere inutili dal punto di vista economico/finanziario, potrebbero far venire meno la pubblica utilità della stessa Pubbliservizi. Non capiamo perchè nonostante le dichiarazioni, rese al tavolo Prefettizio sia dell’ ex Amministratore Prof. Muscarà sia del Portavoce del Sindaco Metropolitano di Catania, in merito all’attribuzione di “Stipendi d’oro” perlopiù  conferiti mediante profili di illegittimità in favore di una cerchia di lavoratori, ancora non si sia intervenuti; sottolineo inoltre che nei giorni scorsi, abbiamo chiesto, mediante formale procedura di accesso agli Atti, l’esibizione della relazione del Muscarà e la relazione del Prof. Clarich circa la conversione della Pubbliservizi in Azienda speciale, abbiamo ricevuto immediatamente quest’ultima riscontrando che al suo interno vengono prospettate diverse soluzioni percorribili, seppur tortuose, per il salvataggio della Partecipata, all’interno della stessa relazione viene evidenziato il pomposo ed ingiustificato costo del personale lievitato negli ultimi anni proponendone una razionalizzazione ma sgomenti, rileviamo che nonostante dal 17 Aprile scorso la suddetta relazione sia in possesso dell’amministrazione della Partecipata e dell’Ente controllante (la Citta Metropolitana) nessuna linea di intervento correttivo sia stata ancora applicata. Infine troviamo ingiustificabile la resistenza che troviamo circa l’esibizione della relazione del Prof. Muscarà che potrebbe avere contenuti ancora più eloquenti secondo quanto dichiarato dallo stesso”, aggiunge Magrì.

Ma l’ostruzionismo, se non addirittura la reticenza e la mancanza di trasparenza, sembra essere una caratteristica costante della gestione burocratica della Pubbliservizi, almeno dai tempi di Adolfo Maria Messina, l’amministratore che all’insegna del “todos caballeros” sembra abbia elargito promozioni, incentivi, super stipendi con una certa generosità. Almeno così viene da pensare se la Guardia di finanza ha acquisito decine di faldoni e di documenti che sta passando al setaccio nell’ambito di un’indagine, ma potrebbe non essere la sola, coordinata dalla procura della Repubblica di Catania. I super stipendi da 10.000 euro al mese non sarebbero una leggenda metropolitana, ma anche l’attuale amministratore unico Silvio Ontario non sembra in grado di opporsi ad un andazzo censurabile che potrebbe avere risvolti penali e contabili anche per lui. A beneficiare, infatti, di certi privilegi sarebbero – si dice – persone legate al mondo della politica e, quindi, che si ritengo adeguatamente protette. Su una denuncia pubblica di Adolfo  Maria Messina, poi, che riguardava  l’anomala assunzione di un autista personale di un noto esponente politico non si è avuto alcun seguito e potrebbe non essere l’unica. Come è sospetta, infine, la risposta negativa da parte della Pubbliservizi alla Città metropolitana, che elargisce circa 15 milioni di euro l’anno, di fornire il casellario giudiziario dei dipendenti.

Il timore, ragionevole, è che il caso Pubbliservizi possa esplodere clamorosamente come quello dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini, un altro ente dove personaggi senza scrupoli hanno agito liberamente consapevoli delle distrazioni e della complicità di una certa politica. Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra il sindaco metropolitano Enzo Bianco, la dirigenza di Pubbliservizi e le organizzazioni sindacali: Bianco smetta di fare il temporeggiatore e intervenga con decisione per salvaguardare centinaia di famiglie di onesti lavoratori.

D.L.P.

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