DeltaU, ovvero i salvaedifici


 
 
 

CATANIA – Sensibilizzare amministrazioni, tecnici, imprese e cittadini in materia di recupero del nostro patrimonio edilizio: è questo l’impegno non più procrastinabile che sta alla base della nascita dell’associazione “deltaU”. «Bisogna cominciare dalla cultura – afferma Marco Vasta, giovane ingegnere libero professionista di Giarre in provincia di Catania e presidente di “deltaU” –, dalla responsabilizzazione di tutti gli attori che intervengono nel processo edilizio, quello che più di ogni altro dà forma e sostanza alle nostre città».

Ma quello edilizio è anche il settore più stagnante, visto il suo trend negativo degli ultimi dieci anni in contrasto, ad esempio, con quello dei mezzi di trasporto: si è molto più propensi a spendere su un’auto nuova piuttosto che sul comfort e sulla sicurezza, quindi sulla qualità, del costruito, dove – tra abitazione e luogo di lavoro o studio – trascorriamo il 90% della nostra vita. I giovani ingegneri si presentano sul sito di “deltaU” (https://www.deltau.it/) dichiarando di non arrendersi ad emigrare senza averci almeno provato: «siamo consci dei limiti e delle necessità del nostro territorio ma anche convinti delle sue enormi potenzialità sommerse». Il concetto di potenzialità determina anche la scelta del nome per l’associazione, mutuato dal mondo della fisica: “delta” indica una variazione, una differenza, mentre “U” rappresenta l’energia potenziale di un sistema. “deltaU” è dunque la differenza di energia potenziale del sistema o, più semplicemente, l’energia sopita che attende di essere attivata per diventare movimento, dinamica, vita.

È fissato per il prossimo settembre a Catania il primo appuntamento pubblico con “deltaU”: si tratta del workshop REhabita (https://www.deltau.it/re-habita/), che tratterà l’attuale tema della riqualificazione energetica di edifici residenziali in clima mediterraneo.

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