Regionali, i candidati alla presidenza: otto, anzi cinque, piccoli indiani


 
 
Carlo Barbieri
Seduto al computer, mormoro “Diventerà bellissima…”
Mia moglie, dietro di me, smette di sistemare non-so-cosa nell’armadio: – Dici Giulietta?
– No, la Sicilia.
– In che senso?
– È lo slogan di Musumeci, un candidato alle regionali siciliane. Una frase di Paolo Borsellino. Mi sono chiesto chi voterei se fossi ancora residente in Sicilia.
– E hai deciso?
– Ti dirò… Ho cercato di farmi un’idea con un mio metodo…
– Quale?
Mi giro.
– Vedere quello che dice ogni candidato degli altri candidati.
– Figurati! …E che dicono?
– Allora. I candidati alla presidenza sono otto: Musumeci destra allargata “a tutto dentro” come le melanzane a canazzo, inclusa la Lega; Fava sinistrissima “a tutto dentro” pure lui, Micari sinistra ma non troppo, e pure lui a canazzo; Cancelleri con i Cinque Stelle in splendido isolamento; c’è persino un Reale per Casa Pound…
– Superdestra.
– Superdestra, destra radicale, loro però dicono che fanno promozione sociale, non si capisce benissimo. Poi ci sono La Rosa con Siciliani Liberi, Busalacchi con Noi Siciliani e una Lo Iacono per Lista Civica per il Lavoro.
– E allora?
– E allora Cancelleri dice di Musumeci che è “uno specchietto per le allodole e gli assessori li sceglieranno Miccichè, Cuffaro e Genovese”. Fava dice di Micari che è diventato “uno dei tanti che sa solo sputare contumelie in faccia all’avversario” e Micari dice di Musumeci e Cancelleri che “scappano dal confronto”. E via così. Un casino.
– Te lo dovevi aspettare. Comunque a parte i più noti, che dicono degli altri, quelli là che non mi ricordo come si chiamano?
– Non dicono. Nè loro nè i media. Tant’è che non ti ricordi nemmeno come si chiamano.
– Ma i programmi?
– Tutti dicono di averceli, ma li sto cercando da mezz’ora e non riesco a trovarli. È evidente che i media sanno che alla gente interessa soprattutto lo spettacolo: mosse e contromosse, finte e sgambetti, colpi di mazza e pugnalate. Come al pubblico del Colosseo.
– E quindi alla fine per chi voteresti?
La guardo sconsolato.
– Guarda, dopo averli eliminati a uno a uno, chi per un motivo e chi per un altro… non è rimasto nessuno.
Scoppia a ridere.
– Si vede che scrivi thriller. Hai detto una cosa alla Agatha Christie.
– E cioè?
– Hai presente “Dieci piccoli indiani”? Il sottotitolo era proprio “E non rimase nessuno”.
Rido pure io. Mi giro, lascio perdere le elezioni regionali siciliane e cerco notizie dalla Spagna e dalla Corea del Nord.
Quelle sì che sono cose serie.
Questo racconto è stato scritto prima della decisione dell’Ufficio elettorale di Palermo di escludere tre candidati.
 

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