Regione: stipendi d'oro, la solitudine di Figuccia e urla nell'arena di Giletti


 
 
 

PALERMO – “Ieri sera su La7 da Giletti ho fatto del mio meglio per difendere la Sicilia dai continui attacchi di chi vuole solo raccontare il peggio di noi. Tanta, troppa confusione, schiamazzi e Inutili urla, con un Crocetta che se la ride delle nostre disgrazie, un Miccichè incapace di difendere le sue stesse folli posizioni, il tutto condito da qualche giornalista che strumentalizza il nostro dolore. Io amo la mia terra e lotterò per le tante persone che chiedono equità, per chi fa il barbiere, ma non guadagna di certo 200 mila euro, per chi un lavoro non ce l’ha più, per i giovani che non ne hanno mai avuto uno e che sono costretti a fuggire, per i troppi siciliani che soffrono, per tutte le ingiustizie sociali che alimentano un’immagine distorta della nostra terra. Sento di fare un appello ai tanti siciliani perbene. Dall’amarezza e dal fastidio che possiamo provare nel vedere malamente rappresentata la nostra terra
costruiamo una reale voglia di riscatto. Iniziamo ad agire per il cambiamento, a fare atti concreti per evitare che questa immagine continui ad essere alimentata. Mi sono dimesso da assessore per indignazione verso la follia degli stipendi d’oro, e per l’isolamento che ho sentito quando i capigruppo della maggioranza hanno sostenuto
tale scelta facendomi sentire come l’unica voce fuori dal coro. Non potevo dirigere un assessorato in solitudine”. Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale dell’Udc.

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