Emergenza rifiuti, nessuno vuole pulire Catania


 
Daniele Lo Porto

CATANIA – Anche la seconda gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana è andata deserta, un affare da 319 milioni di euro per 7 anni. E dopo che l’assessore comunale Rosario D’Agata si prepara a portare l’incartamento alla Procura della Repubblica e all’Autorità anticorruzione, non spiegandosi il motivo della latitanza delle imprese, interviene la Uil per cercare di fare chiarezza sullo strano caso.
La segretaria generale Uil di Catania, Enza Meli, il commissario regionale Uil Trasporti Agostino Falanga e il componente della Segreteria territoriale Uil Trasporti Salvo Bonaventura ricordano le lettere dei sindaci alla Regione per denunciare “congenite carenze infrastrutturali e l’assoluta inesistenza di progetti di pronta realizzazione” e sottolineano anche alcuni punti del bando di Palazzo degli Elefanti che “tengono lontane” le imprese dall’appalto “esponendo i lavoratori a incognite salariali e rischi sul fronte della sicurezza, della qualità del lavoro”, incongruenze, per altro, che pare siano state segnalate all’Amministrazione comunale direttamente da alcuni imprenditori. Sul fronte poi squisitamente sindacale la gara non pone le basi per stabilizzare 160 precari in servizio dal 2011 è ormai indispensabili per la raccolta.
Enza Meli, Agostino Falanga e Salvo Bonaventura rilevano, tra l’altro, che ”la valutazione sui consumi di carburante non sia realistica e, quindi, comporterebbe un’attività in perdita a qualunque azienda appaltatrice. A proposito di impianti di compostaggio va ricordata l’ormai nota difficoltà che si riscontra nel conferimento dell’organico a causa del sottodimensionamento delle strutture. Ciò impone la necessità di coprire notevoli distanze per il trasporto, ma è possibile pure che non si riesca del tutto a conferire. Da qui, l’autorizzazione a trattare l’umido come indifferenziata con evidente aggravio di costi sia per le amministrazioni comunali, sia per le società esecutrici dei servizi che sono costrette a sopportare maggiori oneri”. Gli esponenti della UIl chiedono, infine, un maggiore controllo del territorio perché con l’introduzione della raccolta differenziata sono aumentati i “nuovi barbari” che abbandonano ovunque sacchi di rifiuti, con il conseguente formarsi di microdiscariche abusive.

Sull’argomento è intervenuto anche il vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Sebastiano Arcidiacono: “I signori degli annunci fasulli Enzo Bianco e Rosario D’Agata hanno finalmente finito di prendere in giro i catanesi utilizzando verbi coniugati al futuro, nel patetico tentativo di nascondere un fallimento politico e amministrativo. La desolazione della nuova gara settennale per la raccolta differenziata dei rifiuti andata anch’essa deserta, dovrebbe fare arrossire sindaco e assessore colpevoli di un disastro senza precedenti.
Nella raccolta della spazzatura Catania irreparabilmente si approssima all’emergenza, per causa di una gestione politica negligente e arrogante, quanto falsa e contraria all’interesse della Città: una circostanza drammatica che a questo punto deve anche interessare il Prefetto”.

Dal Giornale di Sicilia
 
 

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