Riina ha la pressione bassa, udienza rinviata

MILANO – Un lieve malore determinato – pare – da un calo di pressione avrebbe impedito al capo dei capi, Totò Riina a partecipare al dibattimento previsto per oggi. Infatti, i sanitari del carcere non hanno autorizzato il suo trasferimento nella sala delle videoconferenze per il collegamento col Tribunale di Milano dove era in corso un processo che lo vede imputato per minacce di morte al direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano. Inizialmente rimandato di una settimana con le motivazioni: “non può essere al momento trasferito al di fuori della sezione detentiva” dell’ospedale della stessa città dove è ricoverato per via delle sue condizioni fisiche. Dopo l’udienza di stamane, il processo a Riina,  è stato rinviato al 16 gennaio prossimo. 

Nell’udienza dell’11 luglio scorso – sulla base di una relazione dell’ospedale di Parma – il Tribunale di Milano aveva stabilito che, malgrado la “età avanzata” e le numerose “patologie”, il boss aveva la “piena capacità di intendere e di volere” e il procedimento era proseguito. Da un lato, infatti, hanno scritto i medici, Totò Riina soffre di una “cardiopatia” di “tale entità da condizionarne ogni attività” e che lo “espone costantemente” al “rischio di morte improvvisa”. Dall’altro lato, però, è “vigile e collaborante, discretamente orientato nel tempo e nello spazio”.
Ma Riina – secondo fonti del Dap – non è stato sottoposto a nessun intervento chirurgico, come ipotizzavano alcune indiscrezioni, infatti il difensore, Mirko Merlino, ha ribadito di “non sapere nulla” sulle condizioni fisiche del suo assistito.

 

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