#RingraziaunDocente. Cristina e Danila, laureate a Catania ma sempre riconoscenti verso i loro insegnanti di vita


Saro Faraci

E’ la Settimana dell’Insegnante in tutta Italia. Chiediamo a Cristina Longo, laureata in Economia Aziendale all’Università di Catania e in Marketing e Mercati Globali a Milano Bicocca, oggi junior consultant per un’importante società di consulenza in Lombardia, quale ruolo abbiano avuto nella sua crescita umana e professionale i docenti che ha incontrato lungo il suo cammino di studio. L’abbiamo esentata dall’esprimere un giudizio verso chi scrive, suo relatore alla triennale, perchè sarebbe troppo di parte.

Qual è il docente che hai avuto a Scuola o all’Università che oggi ti sentiresti di ringraziare, tanti anni dopo, perché ha lasciato una traccia indelebile nella tua formazione umana?

“Ringrazio sicuramente la mia professoressa di inglese delle scuole superiori, la prof. Silvana Sotera, per avermi fatto capire con il suo esempio che le difficoltà che possono incontrarsi sia nella vita privata che in quella professionale, non devono e non possono far venir meno la passione nello svolgere il proprio mestiere. Chi ama il proprio lavoro non si fa abbattere e influenzare da niente e nessuno e trasmette tale amore anche ai suoi interlocutori”

Quale è il docente che hai avuto e che oggi potrebbe rappresentare per te un “buon esempio” nell’attuale lavoro che stai svolgendo?

“Il docente che può rappresentare per me tale esempio è la professoressa Veronica Benzo, docente dell’Università di Catania: la sua precisione, il suo interesse per i dettagli, la sua estrema puntualità e la sua capacità di non perdere mai di vista l’obiettivo finale, sono sicuramente aspetti che cerco di emulare nello svolgimento del mio attuale lavoro”.

Da ex studente o da studente in cosa ti piacerebbe che la Scuola e l’Università siano oggi diverse rispetto a ieri, sul versante del rapporto docenti-studenti?

“Da ex studente, mi piacerebbe che i professori riescano a non considerare gli alunni come dei numeri e cerchino di “conoscerli” quasi singolarmente, ad esempio rendendo le lezioni più interattive,aumentando in tal modo la partecipazione e l’interesse degli studenti, i quali dovrebbero però iniziare a capire che i professori non sono acerrimi nemici ma semplici e normalissime persone che sanno un qualcosa in più e che vogliono cercare di trasmettere quel sapere anche a loro. I prof non sono nemici ma gli studenti non sono numeri”

Pensi che anche Tu, da studentessa, Ti saresti meritata un ringraziamento da parte dei docenti e perchè? 

“No, non credo di essermi mai meritata un ringraziamento dai miei prof. Da studentessa diligente seguivo le lezioni, studiavo, non mi facevo trovare impreparata, mi presentavo sempre alle interrogazioni/compiti in classe/ esami e partecipavo ad attività extra scolastiche. Insomma ero una studentessa normale, che faceva le cose che tutti gli studenti normalmente dovrebbero fare e per cui non credo di meritare un ringraziamento”.

 

E’ la volta adesso di Danila Pelligra, laureata in Economia Aziendale all’Università di Catania, esperta di start up e formazione all’impresa per le scuole superiori, attualmente studentessa alla magistrale in Direzione Aziendale, sempre a Catania. Anche a lei è stato chiesto di non esprimere alcun giudizio sul Prof. Faraci, non foss’altro perchè quel docente l’ha avuta prima in aula come studentessa e tesista, poi come collaboratrice nei progetti di alternanza scuola-lavoro con i Licei della provincia di Catania.

“Durante il mio percorso di studi, fin dalle scuole elementari ho avuto la fortuna di conoscere più insegnanti che docenti, – dice Danila Pelligra – di quelli che lasciano insegnamenti più che nozioni, di quelli che stimi e che diventano punti di riferimento nella tua vita “professionale” , quelli che affiancano i genitori nel percorso educativo, perché insegnare è anche assumersi la responsabilità di educare i giovani, non solo formarli professionalmente”.

“In occasione della settimana del docente mi sento dunque di ringraziare diversi Maestri, Insegnanti e Professori che ho incontrato durante il mio percorso di studi, dalla Maestra dolce, affabile e preparata di lettere, che mi ha accompagnata durante i primi anni delle elementari, alla Professoressa di greco, autoritaria e un po’ rigida che con disciplina ha sempre inculcato ai giovani l’importanza dello studio e della cultura, e ci ha mostrati come essere sempre determinati nella vita anche quando saremo usciti fuori dalle mura del Liceo”
“Attualmente sono iscritta all’Università – prosegue Danila – e sto per concludere il mio percorso di studi alla magistrale, e anche in quest’ultimo percorso mi sento in dovere di dover dire grazie ad alcuni Docenti che con passione hanno trasmesso la voglia di conoscenza e di sapere, andando oltre alle tematiche prettamente teoriche, dando quel quid in più che ti aiuta a contraddistinguerti nel mondo del lavoro”.
Domanda d’obbligo anche a Danila, cosa cambierebbe oggi nella Scuola e nell’Università e per cosa vorrebbe essere ringraziata dai docenti.
“Nonostante la mia giovane età, credo che siano cambiate molte cose nelle Scuole e nelle Università rispetto a ieri. In primis il rapporto tra docente e alunno, in linea di massima questa linea si è sempre più avvicinata costituendo per certi versi un pregio, avvicinando lo studente al docente, creando un certo feeling. Per altri versi questo avvicinamento ha fatto perdere (in alcuni casi) l’autorità che rivestiva il docente nei confronti dell’alunno e quella sana ansia nell’approccio con un docente sinonimo di rispetto ed educazione”
“Per quanto riguarda la didattica – conclude Danila – siamo di sicuro in una fase di evoluzione dal tradizionale al digitale e credo che questo cambiamento della didattica non sia per forza sinonimo di riduzione della qualità della stessa ma semplicemente evoluzione”.
Si conclude qui l’intervista. E se chiedessimo al Prof. Faraci di smettere per un attimo i panni del giornalista estensore di questo articolo e indossare quelli più consueti e abitudinari del docente, se la sentirebbe di ringraziare Cristina e Danila e sì, perchè?
“A loro due, brave puntigliose e cariche di vitalità, ma anche a tutti gli altri studenti va un sincero ringraziamento per avere attivato nel professore quel processo di “reverse mentoring” in base al quale anche gli adulti apprendono dai più piccoli e i docenti imparano tantissimo dai loro allievi. Dunque, Cristina e Danila sono state a modo loro un po’ docenti del loro docente. Il che non è poco”

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