Saro Faraci
E’ la Settimana dell’Insegnante in tutta Italia. Chiediamo a Cristina Longo, laureata in Economia Aziendale all’Università di Catania e in Marketing e Mercati Globali a Milano Bicocca, oggi junior consultant per un’importante società di consulenza in Lombardia, quale ruolo abbiano avuto nella sua crescita umana e professionale i docenti che ha incontrato lungo il suo cammino di studio. L’abbiamo esentata dall’esprimere un giudizio verso chi scrive, suo relatore alla triennale, perchè sarebbe troppo di parte.
Qual è il docente che hai avuto a Scuola o all’Università che oggi ti sentiresti di ringraziare, tanti anni dopo, perché ha lasciato una traccia indelebile nella tua formazione umana?
“Ringrazio sicuramente la mia professoressa di inglese delle scuole superiori, la prof. Silvana Sotera, per avermi fatto capire con il suo esempio che le difficoltà che possono incontrarsi sia nella vita privata che in quella professionale, non devono e non possono far venir meno la passione nello svolgere il proprio mestiere. Chi ama il proprio lavoro non si fa abbattere e influenzare da niente e nessuno e trasmette tale amore anche ai suoi interlocutori”
Quale è il docente che hai avuto e che oggi potrebbe rappresentare per te un “buon esempio” nell’attuale lavoro che stai svolgendo?
“Il docente che può rappresentare per me tale esempio è la professoressa Veronica Benzo, docente dell’Università di Catania: la sua precisione, il suo interesse per i dettagli, la sua estrema puntualità e la sua capacità di non perdere mai di vista l’obiettivo finale, sono sicuramente aspetti che cerco di emulare nello svolgimento del mio attuale lavoro”.
Da ex studente o da studente in cosa ti piacerebbe che la Scuola e l’Università siano oggi diverse rispetto a ieri, sul versante del rapporto docenti-studenti?
“Da ex studente, mi piacerebbe che i professori riescano a non considerare gli alunni come dei numeri e cerchino di “conoscerli” quasi singolarmente, ad esempio rendendo le lezioni più interattive,aumentando in tal modo la partecipazione e l’interesse degli studenti, i quali dovrebbero però iniziare a capire che i professori non sono acerrimi nemici ma semplici e normalissime persone che sanno un qualcosa in più e che vogliono cercare di trasmettere quel sapere anche a loro. I prof non sono nemici ma gli studenti non sono numeri”
Pensi che anche Tu, da studentessa, Ti saresti meritata un ringraziamento da parte dei docenti e perchè?
“No, non credo di essermi mai meritata un ringraziamento dai miei prof. Da studentessa diligente seguivo le lezioni, studiavo, non mi facevo trovare impreparata, mi presentavo sempre alle interrogazioni/compiti in classe/ esami e partecipavo ad attività extra scolastiche. Insomma ero una studentessa normale, che faceva le cose che tutti gli studenti normalmente dovrebbero fare e per cui non credo di meritare un ringraziamento”.
E’ la volta adesso di Danila Pelligra, laureata in Economia Aziendale all’Università di Catania, esperta di start up e formazione all’impresa per le scuole superiori, attualmente studentessa alla magistrale in Direzione Aziendale, sempre a Catania. Anche a lei è stato chiesto di non esprimere alcun giudizio sul Prof. Faraci, non foss’altro perchè quel docente l’ha avuta prima in aula come studentessa e tesista, poi come collaboratrice nei progetti di alternanza scuola-lavoro con i Licei della provincia di Catania.
“Durante il mio percorso di studi, fin dalle scuole elementari ho avuto la fortuna di conoscere più insegnanti che docenti, – dice Danila Pelligra – di quelli che lasciano insegnamenti più che nozioni, di quelli che stimi e che diventano punti di riferimento nella tua vita “professionale” , quelli che affiancano i genitori nel percorso educativo, perché insegnare è anche assumersi la responsabilità di educare i giovani, non solo formarli professionalmente”.