Start Cup Catania e le iniziative dell’Università per promuovere cultura d’impresa fra i giovani


|Saro Faraci|

CATANIA – Scade il 25 agosto il termine ultimo per la presentazione di un’idea o di un progetto d’impresa a Start Cup Catania, la business plan competition organizzata dall’Università di Catania e federata a Start Cup Sicilia, all’interno del circuito del Premio nazionale per l’Innovazione di PNI Cube di cui è socia. L’iniziativa rientra nell’ambito dei programmi di “student entrepreneurship” con i quali l’Ateneo di Catania intende promuovere l’imprenditorialità e l’innovazione nel territorio, in particolare fra i giovani iscritti ai suoi corsi di laurea, di dottorato e di specializzazione. Negli ultimi anni, infatti, accanto a Start Cup Catania, che rimane la manifestazione di punta, l’Università ha pure promosso Start Up Academy, in collaborazione con la Scuola Superiore di Catania, e Start Up Your Business, in collaborazione con il corso di laurea in Economia Aziendale. In tutti i casi si tratta di competizioni fra team concorrenti i quali, presentando una idea o un progetto imprenditoriali, partecipano ad una prima fase di selezione e, se ammessi alla successiva, si assicurano attività formative (come in Start Up Academy e in Start Up Your Business) oppure assistenza qualificata (come in Start Cup Catania, dove l’apporto è assicurato da consulenti designati dall’Ordine dei dottori commercialisti di Catania), per poi giocarsi le premialità in palio nell’ambito del contest finale dove i vari team in gara si contendono il titolo di vincitore con un progetto d’impresa che rappresenta l’evoluzione dell’idea con cui i gruppi erano stati ammessi inizialmente al concorso.

Giocando s’impara, sarebbe il caso di dire. Ma i programmi di student entrepreneurship dell’Università di Catania non sono soltanto un gioco. A partire dal 2014, hanno avvicinato alla cultura d’impresa centinaia di giovani studenti, dottorandi e specializzandi che, lavorando in team, hanno imparato a coltivare nuove idee imprenditoriali per dare soluzione a problemi vecchi oppure emergenti; si sono confrontati con numerosi imprenditori, manager, professionisti ed investitori; hanno capito come passare dalla fase dell’ideazione a quella progettuale e come rendere quest’ultima più vicina alla costituzione di un’impresa, anche non sempre il percorso formativo è sfociato nell’atto generativo di dar vita ad una start up. I numeri comunque sono di tutto rispetto.

Negli ultimi anni, attraverso le varie competizioni promosse tra cui Start Cup, l’Università di Catania ha raccolto 125 idee imprenditoriali provenienti da 477 proponenti, ha selezionato 79 idee per un totale di 350 componenti dei team coinvolti; ha assicurato 150 ore di attività seminariali, senza considerare le lunghe sessioni di assistenza specialistica fornita dai dottori commercialisti; ha prodotto 45 progetti d’impresa e 32 business plan. Alla fine di questi percorsi, direttamente ed indirettamente, l’Università ha favorito la nascita di 20 start up, di cui 5 sono le spin off direttamente approvate dagli organi di governo dell’Ateneo. Un bilancio tutto sommato buono, se si considera che le start up innovative della provincia di Catania, iscritte nell’apposito registro tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico sono 126 e rappresentano la porzione più consistente di tutte le start up registrate in Sicilia che ad oggi sono 386.

Il bilancio è impreziosito dai risultati conseguiti in un altro ambito in cui l’Università di Catania si è distinta negli ultimi anni, ovvero il Contamination Lab, uno spazio fisico e virtuale di condivisione di idee e competenze in cui generare esperienze formative e creative, recentemente rifinanziato dal MIUR con 300.000 mila euro, dopo esser stato fra i pochi ammessi alla prima fase sperimentale avviata dal Ministero nel 2013.

Nella foto di repertorio, i team vincitori dell’edizione 2016 di Start Up Academy, ammessi di diritto alla seconda fase dell’edizione di Start Cup Catania tenutasi nello stesso anno

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