Start Cup Catania, l'Università e il Credito Siciliano, una giornata di formazione

ACIREALE – L’Università di Catania, attraverso il Capitt, ha scelto il Credito Siciliano e, a sua volta, l’istituto di credito regionale ha voluto l’Ateneo catanese per realizzare insieme un primo ambizioso programma di sostegno alle imprese nascenti, ai team di aspiranti imprenditori, alle aziende innovative di nuova costituzione. Il termine start up spesso non rende onore al merito, è come se si pensasse solo alle start up innovative iscritte nell’apposita sezione del registro delle imprese dopo l’approvazione del Ministero per lo Sviluppo Economico. In Sicilia sono 397, in tutto il Paese ne sono state costituite finora 7.806. Non ci vuole molto a capire però che l’esercito delle start up è più nutrito, se nel delicato processo di nascita di una nuova impresa, si includono anche gli aspiranti e i nascenti imprenditori e tutti coloro i quali, con una idea imprenditoriale, provano a metter su un progetto ed avviare una attività imprenditoriale vera e propria. Strada facendo, molti di loro mollano; altri vanno avanti con non poche difficoltà; perfino le imprese di nuovissima costituzione sono messe a dura prova, durante il difficile biennio entro il quale rischiano di uscire dal mercato. Qualcosa per aiutare questo esercito di potenziali e nuove imprese deve essere fatto, meglio se in modo concertato e sistematico.

Domani, al Credito Siciliano, nell’ambito delle iniziative di Start Cup Catania si terrà un’intera giornata di orientamento e di formazione, primariamente riservata ai 32 team che hanno partecipato alla prima fase della business plan competition (conclusa con la selezione di otto progetti che disputeranno entro la metà di ottobre il contest finale per assicurarsi le premialità messe in palio). La giornata però è stata aperta anche a chi è interessato ad approfondire il tema della finanza per le start up che, beninteso, non vuol dire come prendere soldi dalle banche (e scappare!) per avviare una nuova impresa, ma piuttosto come capire le logiche finanziarie sottostanti le principali scelte aziendali che le start up, nella delicata fase d’avvio, sono chiamate a prendere. Per aderire alla giornata formativa è sufficiente inviare una mail a cs.capitt@unict.it entro la giornata odierna.

Il parterre di ospiti e relatori è di riguardo. Interverranno l’amministratore delegato del Credito Siciliano Saverio Continella, il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Catania Giorgio Sangiorgio, il presidente del comitato tecnico-scientifico della Start Cup Catania Rosario Faraci. Due “case histories” di successo arricchiranno la presentazione dei temi squisitamente finanziari: Baxenergy e Red Raion, due giovani aziende informatiche leader nei loro ambiti di riferimento, cioè le soluzioni per le energie rinnovabili e l’industria videogiochi. Poi sarà la volta degli interventi più tecnici curati dal Credito Siciliano. Nel pomeriggio, i team partecipanti a Start Cup Catania avranno la possibilità di presentare pubblicamente la loro idea attraverso un pitch. Infine a tutti sarà data l’opportunità di visitare la modernissima struttura di Free Mind Foundry, il più grande innovation lab del Sud Italia, voluto da Simone Massaro fondatore di Baxenergy ed ospitato nei locali della direzione generale del Credito Siciliano.

Torniamo, però, ancora una volta alla banca e all’Università di Catania. Condivisione e contaminazione sono le parole d’ordine che hanno ispirato negli anni un’azione congiunta a favore delle imprese di nuova costituzione. Il mondo delle start up è una realtà non facile da decifrare. I luoghi privilegiati per far maturare i progetti imprenditoriali ed avviare nuove imprese sono incubatori, acceleratori e spazi di co-working. Credito Siciliano, l’Università di Catania, Baxenergy e la Diocesi di Acireale stanno lavorando ad un progetto anche in tale direzione che prenderà il via nei prossimi mesi. Tuttavia, bisogna andare oltre. Occorrono continue attività di scouting per “scovare” nuovi potenziali imprenditori nel territorio. In questa direzione Start Cup Catania, che aderisce a Start Cup Sicilia e al circuito del Premio nazionale per l’innovazione, rappresenta una buona occasione per portare a conoscenza del grande pubblico idee e progetti imprenditoriali originali che, con la dovuta assistenza, potranno trasformarsi in nuove realtà aziendali. Poi ci vogliono attività di coaching e mentoring, cioè politiche di formazione più mirata, tra aula, laboratorio ed esperienza sul campo, dove le start up possano acquisire velocemente, oltre ad una attitudine a fare impresa, le competenze loro mancanti e rafforzare quelle che rappresentano i punti di forza dei loro progetti. Infine, servono attività di networking, cioè dare la possibilità ai nuovi imprenditori di farsi conoscere, di entrare in contatto con altre imprese, di farsi apprezzare da potenziali investitori e di rompere la più grande barriera cognitiva ed emotiva che si presenta spesso agli startupper, cioè l’accesso al mercato.

Scouting e poi mentoring, coaching ed infine networking. Sono tutte attività che negli anni hanno visto impegnati insieme l’Università di Catania e il Credito Siciliano all’interno soprattutto di Start Cup Catania dove da quattro anni l’istituto di credito regionale è partner e fra i principali sponsor dell’iniziativa. Ma non c’è stata solo la partecipazione congiunta a Start Cup Catania, dove insieme alla banca e all’Ateneo è partner l’Ordine dei dottori commercialisti. Condivisione e contaminazione sono state le parole chiave che hanno rappresentato altrettante linee guida nella realizzazione di queste attività: mettere a fattor comune le reciproche esperienze in materia (condivisione) e fare azione di proselitismo verso le giovani aziende (contaminazione) per aiutarle a crescere.

Naturalmente, nel territorio, la banca e l’Università non sono gli unici attori del nascente ecosistema imprenditoriale catanese per le start up. Tra tutti i soggetti si è realizzata una proficua collaborazione nel corso dell’ultimo quinquennio che lascia ben sperare per il prossimo futuro.

Scrivere pagine di Speranza non  è facile, ma è bello vedere che tanti attori del territorio catanese si muovono in questa direzione concretamente e fattivamente, superando l’inutile retorica del dire per dire ma sposando la logica pragmatica del dire per fare e, soprattutto, del fare per fare.

Nella foto di repertorio, la struttura del Free Mind Foundry il giorno dell’inaugurazione, il 20 luglio scorso.  Il modernissimo innovation lab è ospitato nei locali del Credito Siciliano ed è stato voluto da Baxenergy 

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