Storie di uomini e vite d'eroi


 
 
 
 
 

ADRANO – Un vero e proprio diario di guerra, con tanto di foto, cartoline, lettere ma anche aneddoti e reminiscenze. Storie familiari e personali di soldati, i quali vissero in prima persona la Prima Guerra Mondiale. È attraverso queste storie, testimonianze e aneddoti spesso tramandati, che l’autore, l’adranita Alessandro Montalto, ha voluto raccogliere eraccontare il vissuto di un’intera città, la sua Adrano.

“Storie di uomini e vite d’eroi. Adernò e la Grande Guerra” è uno spaccato di storie di vita vera, un insieme dove risuona non solo la sofferenza dei caduti, ma anche le gesta eroiche dei soldati, quei soldati che rappresentano la vita di ogni militare italiano i qualihanno combattuto fino alla fine per la Patria. Un quadro storico composto da 41 capitoli che disegnano tramite il vissuto dei soldati uno scorcio della Grande Guerra. Ogni capitolo rivive la storia di un caduto o un reduce di guerra adranita.

Dal diario di guerra scritto da Angelo Buscemi, soldato del 146° Reggimento di Fanteria della Brigata “Catania”, mutilato, alla cartolina da lui inviata all’allora fidanzata Maria. Dalla storia del soldato Carmelo Tomasello, detto “pelo rosso”, “zappatore del genio” il quale sterrava e incavava le trincee, a Giovanni Alì morto in trincea conducendo i commilitoni all’assalto. E poi ancora dall’avventura dei tre fratelli Bua, reduci, a quella di Mario Costa “u durnisi trappitaru”che ricevette l’onorificenza di Cavaliere di Vittorio Veneto. Dal mutilato Natale Cozzo, morto di tubercolosi, l’unico a non essere né nativo né abitante di Adrano (la sua famiglia si sposterà ad Adrano dopo la Grande Guerra), alla storia dei cugini Gaetano Diolosà e Vincenzo Gurgone rispettivamente soldato del 29° e soldato dell’88° Reggimento Fanteria, il primo ritornò infermo, affetto da una malattia ai polmoni e al cuore, l’altro morì per ferite al capo. E poi le lettere di Alfredo Insinga, caduto per ferite da combattimento, scritte in trincea al fratello Carmelo con tono patriottico, e alla sorella Suor Gabriela. La storia di Pietro Inzerilli, salvato da un graduato del suo esercito che lo strappò dal linciaggio e dalla fucilazione per aver sollevato il velo al volto di una donna “messa in vendita” e poi la storia di Salvatore Lo Cicero, quest’ultimo morto per una malattia. Nel testo vi sono anche degli articoli di giornale dedicati a Gaetano Sanfilippo, aviere di idrovolanti, Sottotenente di Complemento della Guardia Nazionale di Regia Marina che morì vittima di un incidente a Ravenna e la sua Laurea ad honorem in ingegneria navale e meccanica conferitagli post mortem, e tante altre storie di uomini divenuti eroi. Le ultime pagine del libro sono dedicate all’elenco dei caduti di Adrano, di quelli nati ad Adrano e deceduti per malattia, o in prigionia, quelli nati altrove e residenti ad Adrano allo scoppio della guerra, i dispersi ed infine è riportato tutto il diario di guerra del soldato Angelo Buscemi.

Un testo che conclude un progetto, iniziato nel 2015, con la Commemorativa, con pannelli espositivi, finanziata e realizzata dallo stesso autore, in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, nei locali dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Sezione locale “Domenico Sanfilippo” di Adrano.Un lavoro, quello di Alessandro Montalto, che fa da memoria ai caduti, ai reduci, spesso mutilati. Storie di uomini evite d’eroi dalle quali trapelano sentimenti, emozioni, ma anche sofferenze e tribolazioni di soldati adraniti scesi in campo in onore della Patria.

Maria Francesca Greco
 

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