Riparte Mattarella e finisce la tregua sindacale


 
 
 

CATANIA –  Lo sciopero fissato dalle maestranze del teatro Massimo Bellini per il 13 e rinviato al 17 gennaio 2018 in attesa dell’incontro proposto dalla Prefettura rimane, perché tale incontro e l’attesa di un ulteriore giorno per dare una soluzione chiesta dal Sovrintendente, si sono conclusi con un nulla di fatto. A partire da domani 17 gennaio i lavoratori precari del teatro incroceranno le braccia. “Non ha dato risposte come non ha risposto alla nostra richiesta di accesso agli atti”, afferma segretario regionale dello Snalv, Antonio Santonocito. Durante l’incontro il sovrintendente ha chiesto di revocare lo sciopero promettendo la stabilizzazione, ma davanti al mancato rispetto degli accordi precedenti, il sindacato Snalv e i lavoratori che rappresenta non riescono a fidarsi completamente e hanno deciso di confermare lo sciopero per il prossimo 17 gennaio. Non solo. “Oltre a non avere rispettato l’accordo che prevedeva l‘assunzione temporanea almeno fino ad aprile, il sovrintendente, con i fondi del teatro, – aggiunge il segretario dello Snalv – ha previsto delle nuove assunzioni temporanee per mansioni fino ad oggi ricoperte dalle maestranze già in pianta organica e a cui non si riesce a dare un lavoro a tempo indeterminato come loro diritto”, dichiara Antonio Santonocito. “Non siamo contrari a nuove assunzioni, ma dissentiamo se le risorse sono quelle del teatro, peraltro già pesantemente decurtate dalla Regione – afferma ancora – significa che vengono tolte dagli stipendi di lavoratori stagionali penalizzandoli ulteriormente. Siamo disposti a fermare lo sciopero solo se avremo la stabilizzazione in tempi brevi e, in attesa, solo se non verranno fatte nuove assunzioni che tolgono risorse ai già instabili e altalenanti contratti dei lavoratori precari del teatro Massimo Bellini di Catania”, conclude il segretario regionale dello Snalv, Antonio Santonocito. Il sovrintendente ha chiesto al meno un giorno di tempo per trovare una soluzione, ma a distanza di 24 ore dall’incontro in Prefettura tutto tace. Tace anche Enzo Bianco, sindaco della città e presidente del Consiglio d’amministrazione del teatro, salvo vantarsi, pochi giorni fa tramite la stampa, di avere il merito di avere portato ore lavorative da 18 a 36. “Ricordiamo al sindaco Bianco che questi lavoratori hanno avuto i maggiori problemi contrattuali proprio da quando c’è lui, perché prima – dice Antonio Santonocito – seppure precari, avevano un contratto di 11 mesi l’anno”. conclude. I lavoratori e il segretario Santonocito hanno preparato una lettera per esporre il loro problema al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a Catania.

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