Teatro massimo Bellini, "prima" con Mattarella e sciopero dopo il flash mob cantato in metropolitana


 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – A fine gennaio scadrà il contratto dei circa 30 precari (caldaisti, falegnami vigili del fuoco, addetti alla sicurezza, costumisti) del Teatro massimo Vincenzo Bellini. Una scadenza che disattende l’accordo sindacale di metà ottobre tra l’allora assessore regionale Anthony Barbagallo, il sovrintendente Roberto Grossi e il sindacato, che prevedeva una proroga fino ad aprile 2018. Visto l’approssimarsi della fine del rapporto di lavoro lo Snalv Confsal, ha proclamato uno sciopero dal 13 gennaio. Per il segretario regionale dell’organizzazione, Antonio Santonocito, questi lavoratori “potrebbero essere stabilizzati con la cosiddetta legge Madia, ma fino ad oggi promesse su promesse hanno fatto sì che passassero tanti anni di servizio da precari. Adesso, dopo averlo annunciato, le cosiddette maestranze, il cui lavoro, lo ricordiamo, è fondamentale al funzionamento del teatro, hanno deciso di protestare proclamando uno sciopero a partire da sabato prossimo”. Una manifestazione di protesta indirizzata all’ex assessore Barbagallo, ma anche al nuovo governo regionale che dovrà trovare una soluzione per i prossimi mesi, prima della variazione di bilancio, prevista per il prossimo aprile.

Lo sciopero che rischia di compromettere la “prima” della stagione lirica fissata per il 16 gennaio con “Rondine” di Giacomo Puccini. Una inaugurazione che diventerà storica per la presenza, per la prima volta, di un presidente della Repubblica. Il sindaco Enzo Bianco, infatti, nei giorni scorsi ha annunciato la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella in città, nel suo programma ufficiale anche la presenza in serata al “Bellini” nel palco reale.

Per questioni di sicurezza, data dalla presenza dell’illustre ospite, la direzione del Teatro ha evidenziato l’esigenza di anticipare l’accesso al pubblico che sarà consentito dalle ore 18.45 alle ore 19.30.

Ieri, intanto, originale iniziativa promozionale del coro dell’istituzione culturale, che ha cantato sulle vetture della metropolitana tra le stazioni di Stesicoro, capolinea, in pieno centro storico, e Giovanni XXIII. In questo modo è stata lanciata l’iniziativa “un abbonamento alla buona vita”, che dovrebbe coinvolgere in sinergia l’azienda di trasporto e l’ente culturale.

Il flash mob ha colpo di sorpresa i passeggeri della metropolitana, ai quali un impeccabile, ma improbabile controllore chiedeva il biglietto, che hanno immediatamente apprezzato l’iniziativa, mentre alcuni “passeggeri” rivelavano la loro vera identità di coristi. Alcune arie della “Traviata”, col noto e coinvolgente “Libiamo ne’ lieti calici” e del “Nabucco” con il “Va pensiero” altrettanto trascinante. Telefonini in azione da parte degli utenti della Metropolitana e coro rilanciato sui social. Il video dell’improvvisato , e apprezzato, concerto sulla pagina ufficiale facebook dell’azienda governativa in poche ora ha superato le 65.000 visualizzazioni.

Dal Giornale di Sicilia

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