Ius soli, tensione al corteo: gli antifascisti cercano di bloccare il corteo di Forza Nuova


 
 

CATANIA – Nel pomeriggio il corteo organizzato  da Forza Nuova contro lo ius soli, ossia la nuova legge, a breve in discussione in Parlamento, che vuole introdurre due nuovi criteri per rilasciare il diritto di cittadinanza italiana prima dei 18 anni a tutti gli immigrati, regolari e non, che si trovano in Italia, semplificando così il percorso di riconoscimento di diritti e doveri di questi. Le due leggi proposte, si chiamano ius soli (“diritto legato al territorio”) e ius culturae (“diritto legato all’istruzione”). Il corteo, presieduto dal segretario nazionale di Forza Nuova, lRoberto Fiore, dal vicepresidente nazionale Giuseppe Provenzale e dal dirigente nazionale Giuseppe Bonanno Conti, ha avuto momenti di tensione, quando circa una quarantina di persone, appartenenti a gruppi antifascisti, armati di cinghie e bastoni, ha cercato di bloccare il corteo organizzato, colpendo anche gli agenti delle forze dell’ordine. Questi hanno prontamente risposto con colpi di manganello ed impedendo così il contatto tra i due schieramenti contrapposti. Il corteo, dopo questa schermaglia  ha proseguito nel suo percorso arrivando fino a piazza Università dove i principali esponenti del partito hanno tenuto un comizio sui temi dell’ “invasione”, dell’immigrazione e riguardo un giusto riconoscimento della cittadinanza italiana, che, secondo gli esponenti di Forza nuova, non deve essere elargito come un premio per tutti, ma deve essere riconosciuto attraverso un graduale percorso di integrazione. Qualche giorno prima del corteo, l’Anpi (associazione nazionale partigiani d’Italia) aveva chiesto alla Questura di Catania di non autorizzare il corteo di Forza nuova contro lo Ius soli, ribadendo inoltre i punti fondamentali dei loro ideali, ossia: “ Il rigetto di tutte le forme di subdola propagazione di odio e di perversa identificazione del nemico da estirpare nei riguardi di persone, donne, uomini e bambini fuggenti da guerre, carestie e disastri ambientali ”. Queste le parole con le quali il coordinatore regionale dell’associazione dei partigiani, Ottavio Terranova prende voce e si oppone a quello che vuole essere una libera opinione riguardo i temi sociali e culturali che colpiscono il nostro Paese, il Mezzogiorno d’Italia più che mai. Da sempre sono esistiti schieramenti politici di opposizione, tuttavia al giorno d’oggi il tema dell’immigrazione risulta essere estremamente rilevante in quello che è il mutare improvviso di una società nei suoi aspetti politici, economici, sociali e culturali. Catania è stata oggi protagonista di scontri verso idee politiche e culturali diverse, domani succederà in un’altra città. È di estrema importanza tutelare il diritto di parola nei confronti di tutti, diritto che non deve sfociare nella violenza, al fine di crescere al meglio verso una comunità che non accetta la lotta tra fazioni. E in questo caso che la frase: «Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire» è stata, e sempre lo sarà, il fondamento della filosofia moderna, che va oltre lo schieramento politico, sociale, etnico o culturale di un Paese.

Manuela Milazzo

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