A Stefano Coletta, direttore di Rai 3, il Premio internazionale Castello di San Marco Cap. Filippo Murabito

 

CALATABIANO – Raccontare la bellezza, valorizzandone ogni forma è il primo passo per far emergere quanto di buono ci sia ancora da custodire in una Isola come la Sicilia. La famiglia Murabito, nella loro maestosa dimora del Castello di San Marco, ha scelto anche quest’anno di promuovere il territorio e le eccellenze attraverso il Premio internazionale Castello di San Marco giunto alla sua seconda edizione, che ha accolto tanti protagonisti del panorama culturale. Una edizione speciale, in ricordo di Filippo Murabito scomparso qualche mese fa. Una presenza costante che il numeroso pubblico ha potuto percepire grazie alle parole toccanti del figlio, Daniele Murabito, direttore della struttura che ha ricordato quanto il padre fosse determinato e lungimirante nel voler credere nei suoi progetti. Un premio dedicato a lui e al suo desiderio al quale ha dato concretezza prima di lasciare i sui cari.

Una serata all’insegna della cultura e prestigiosi i personaggi premiati in questa seconda edizione, presentata dalla giornalista Flaminia Belfiore con il prezioso supporto della giuria, composta da brillanti esponenti culturali: Andrea Bisicchia, il quale ha dichiarato quanto sia importante oggi difendere e tutelare il teatro, la scrittrice Silvana Grasso che ha ricordato – emozionando il pubblico – Filippo Murabito, e la professoressa Sarah Zappulla Muscarà, sempre impegnata insieme al marito, nel diffondere i testi della famiglia Pirandello e della cultura siciliana.

Tra gli illustri personaggi nel panorama culturale è stato premiato da Antonello Piraneo, caporedattore del quotidiano “La Sicilia”, Stefano Coletta direttore di Rai3,  stimato per le sue profonde doti culturali, creative, oltre che per le sue incursioni nel mondo del sociale. Coletta, dopo essere stato autore e capo progetto di programmi di prima e seconda serata (Mi manda Rai Tre, Amore Criminale), ha contribuito all’innovazione di altri programmi, tra i quali ricordiamo almeno “Chi l’ha visto”.

Grazia Fasano Murabito – proprietaria del Castello San Marco commossa e orgogliosa di portare avanti il desiderio del marito recentemente scomparso – ha consegnato il premio ad Alice Flemrova, docente presso l’Università di Praga. Intellettuale poliedrica il cui talento si esercita sia nel campo della ricerca letteraria, sia in quello della traduzione e della promozione della cultura italiana in lingua ceca. Raffinata autrice di importanti contributi critici che si caratterizzano per la puntualità dell’analisi semiologica, la profondità della lettura stilistica di generi quali la narrativa, il teatro, le arti visive, affascinata dalla nostra lingua. La quale ha sottolineato il suo legame con la nostra Isola esprimendo il suo orgoglio nell’aver imparato l’italiano proprio grazie al sud. Nel 150° anniversario della nascita del grande drammaturgo siciliano ha curato la pubblicazione del primo dei due volumi del Teatro di Luigi Pirandello contenente anche alcune opere finora inedite in lingua ceca.

Giuseppe Di Fazio, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Domenico Sanfilippo Editore  già caporedattore del quotidiano “La Sicilia”, ha consegnato il premio ad , Andrea Kerbaker, reduce dal grande successo a Milano di “Tempo di libri”, di cui è direttore. Scrittore raffinato, avendo raccolto più di trentamila volumi, ha reso pubblico il suo studio, noto come la “Kasa dei libri”, dove si svolgono manifestazioni culturali di ogni tipo.  La sua idea di cultura ha un fondamento ludico che egli professa in ogni occasione, rivendicando l’idea che si possa fare cultura divertendosi, convinto che il libro sia qualcosa che non vada separato dalla vita.

Una edizione davvero speciale, anche all’insegna della bellezza siciliana grazie al premio consegnato dal sindaco di Calatabiano, Giuseppe Intelisano a Corrado Bonfanti, sindaco della splendida Città di Noto, il quale ha dato un importante contributo al catalogo “I mecenati del Barrocco”, un prezioso catalogo che racconta il museo del Barocco di Noto.

I premiati hanno ricevuto una splendida stilizzazione del vulcano realizzata con argento, corallo e pietra lavica dal maestro orafo Giovanni Grasso di Oromodel –  Giarre – che insieme alle Cantine Nicosia hanno collaborato all’evento.

La Sicilia che non teme pregiudizi, che ama incantare e raccontare un territorio del quale essere orgogliosi, nonostante le penombre, il castello San Marco – come in uno scenario cinematografico – continua a narrare quanto di importante c’è ancora da conoscere e da tramandare.

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