Per venti centesimi tre poliziotti a giudizio


 
 
 

CATANIA – E’ ormai giunto alle battute finali il processo, pendente dinanzi la Terza Sezione Penale del Tribunale di Catania (Giudice Dott.ssa Anna Maria Cristaldi), nei confronti dell’Agente Scelto della Polizia di Stato,  Rosario Rapisarda, e degli Assistenti Capo  Giovanni Brischetto e  Aurelio Paratore, tutti in servizio al momento dei fatti presso il Commissariato di Acireale, imputati rispettivamente di calunnia e di lesioni personali perpetrate nei confronti di   Paolo Rino Torre, barista di Acireale, anch’egli a sua volta imputato di oltraggio a pubblico ufficiale.

La vicenda riguarda quanto accaduto il giorno dei festeggiamenti del Carnevale 2012 all’interno del “Gran Caffè Torre” di Acireale, quando a scatenare l’intero accaduto fu l’errata battitura di uno scontrino, recante la somma di venti centesimi in più rispetto all’oggetto dell’acquisto effettuato da RAPISARDA e dalle persone in sua compagnia. Tale circostanza faceva nascere una discussione, interamente ripresa dalle telecamere regolarmente installate all’interno dell’esercizio commerciale, tra i gestori del bar,  Paolo Rino Torre e  Patrizia Santonocito, ed Rosario Rapisarda.

Al termine dei fatti, il barista denunciava  Rosario Rapisarda per il fatto di aver falsamente inserito nella relazione di servizio di essere stato da quest’ultimo aggredito e gli Assistenti Capo BRISCHETTO e PARATORE per il reato di lesioni personali perpetrate all’interno del Commissariato di Acireale, ove  TORRE fu condotto quella stessa sera dopo la segnalazione effettuata da RAPISARDA.

In un primo momento, la denuncia di TORRE veniva archiviata dalla Procura della Repubblica di Catania; successivamente, invece, trovava accoglimento l’istanza di avocazione delle indagini presentata alla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catania dall’Avv. Giuseppe Lipera, difensore di Torre. Iniziato il processo, nel corso della lunga attività istruttoria sfilavano tutti i testimoni citati dalla Pubblica Accusa, dalla parte civile e dalla difesa degli imputati.

La difesa del barista, nel corso della prima udienza, otteneva altresì l’autorizzazione alla citazione del responsabile civile, nel caso specifico del Ministero dell’Interno, da cui direttamente dipendono i tre Agenti tratti a Giudizio; il Ministero dell’Interno si costituiva in giudizio tramite l’Avvocatura dello Stato, nella persona dell’Avv. Dario Maimone.

Dichiarata chiusa l’attività istruttoria, all’udienza di ieri, il P.M., nella persona del Sostituto Procuratore Generale,  Sabrina Gambino, nel corso di un’articolatissima e circostanziata requisitoria, ripercorrendo scrupolosamente tutti gli elementi emersi nel corso del dibattimento, ha concluso chiedendo la condanna per tutti gli imputati, e specificatamente:  Rosario Rapisarda,, Agente della Polizia di Stato, alla pena di anni tre mesi dieci di reclusione, per i reati di calunnia e falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale;  Giovanni Brischetto e  Aurelio Paratore, entrambi Assistente Capo, alla pena di anni due mesi dieci di reclusione, per il reato di lesioni personali, aggravato dal fatto di aver agito per motivi futili e con abuso di potere; Paolo Rino Torre, alla pena di mesi sei di reclusione, per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Ha chiesto, infine, sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, contestato allo stesso  TORRE  e alla moglie,  Patrizia Santonocito. Il processo è stato quindi rinviato e si concluderà il 30 maggio 2018, quando a concludere saranno il difensore della parte civile, Avvocato Giuseppe Lipera, dell’Avvocatura dello Stato nella persona dell’Avv. Dario Maimone, e degli imputati, Avvocati Grazia Coco, Vincenzo Mellia, Giuseppe Lo Faro, Pietro Granata, Riccardo Musumeci e Fabrizio Seminara.

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