Acireale, parla Santo Primavera: «Nino Nicotra miglior candidato Sindaco, Stefano Alì premiato invece dal voto contro»


Saro Faraci

ACIREALE – La politica rimane un tema caldo ad Acireale e non è solo colpa delle elevate temperature estive. Il risultato delle urne ha riservato grandi sorprese lo scorso 24 giugno e, mentre la nuova amministrazione guidata da Stefano Alì è all’opera con qualche provvedimento che ha già risvegliato i pruriti degli incalliti commentatori sui social, si continua a discutere sui se, perchè e ma della vittoria dei Cinque Stelle. Abbiamo ascoltato al riguardo una delle professionalità sicuramente fra le più attente alla vita politica cittadina, il dottor Santo Primavera, in passato consigliere comunale ed anche provinciale.

– Dottor Primavera, togliamoci subito un dubbio. Ma Lei è stato oppure no il principale sponsor, e dunque il primo sostenitore, del ritorno in campo dell’ex Sindaco Nino Nicotra che invece continua a considerare la sua persona solo come un buon amico e un valido politico?
«Penso che Nino Nicotra, già solo per la sua forte personalità non abbia mai avuto sponsor. Io sono stato eletto per la prima volta consigliere comunale nel 2000 con l’amministrazione Nicotra e ho un’amicizia familiare che prescinde dalla politica e riguarda aspetti umani. In questa tornata elettorale non ho partecipato personalmente, ma i miei amici si sono candidati. Mi sono limitato a esprimere le mie opinioni con tutti. Nel contesto che si è creato in città, senza togliere meriti ad altri, il miglior candidato Sindaco rimane Nino Nicotra, perché uomo perbene, libero e di esperienza. I miei amici sono stati concordi. E poi lo meritava per la tragedia personale e familiare che ha vissuto nel 2002»
– Dunque si è impegnato, anche in prima persona, per ampliare la base di consensi del dottor Nicotra? E come giudica il risultato elettorale dell’ex Sindaco Nicotra che ha ottenuto quasi 6.000 voti di preferenza, sfiorando il ballottaggio?
«Non ero in gara, questa volta, ma ripeto ho dato solo mie opinioni. Il risultato conferma il giudizio popolare sulla buona amministrazione Nicotra del 2000. Il vincitore morale di questa competizione è Nicotra, perché Alì senza il travaso di voti al primo turno dei dagostiniani che hanno fin da subito temuto l’ascesa di Nicotra, non avrebbe raggiunto il ballottaggio. I consiglieri di Alì prendono solo un terzo dei voti di lista e Alì raddoppia quasi i voti di lista al primo turno, in cui a Rito Greco mancano migliaia di voti rispetto alle sue liste. La politica non è matematica, ma i risultati elettorali sì, soprattutto se si seguono in prima persona le operazioni di scrutinio ai seggi e si nota il voto disgiunto sistematico».
– Quella del centro destra è una debacle vera e propria, imputabile largamente al comportamento di Basilio Catanoso, così sostiene Nino Nicotra. E’ una chiave di lettura plausibile?
«In una intervista a “La Stampa”, il matematico Robert Aumann, sosteneva un principio strategico: “Non permettere al nemico di pensare che alla sua aggressione risponderai con qualche concessione. Devi coinvolgere più giocatori sulla scena e motivarli a fare ciò che è meglio per te”. Spogliato questo assioma dalla sua natura di massima, in politica si considerano entrambi i periodi sintattici innanzitutto con una visione delle persone e dell’azione. Nel caso poi di Acireale già il risultato delle nazionali aveva illuminato sulla tendenza elettorale in corso e sul posizionamento dei dagostiniani. Il mio amico Basilio, a mio parere, ha fatto un errore intanto sulla visione delle persone e dell’azione, cioè sui “compagni di viaggio”; e quindi pure di condivisione del tipo di proposta politica».
– Lei quattro anni fa però Michele Di Re al ballottaggio contro Barbagallo l’aveva sostenuto, pur essendo fortemente sponsorizzato da Catanoso e dall’ex Sindaco Nino Garozzo. Questa volta, invece, perchè tutti quelli che hanno votato Nino Nicotra hanno preferito votare Stefano Alì al ballottaggio?
«Io sono stato sempre lontano dall’operazione Barbagallo, perché non solo priva di visione politica, ma per i “metodi spiccioli” nella raccolta del consenso e nel modo di fare amministrazione. L’errore del mio amico Catanoso inizia già dopo le regionali del 2017, quando cerca di accogliere nel centrodestra chi già “pascolava nei prati dell’amministrazione Barbagallo” e che è immediatamente poi fuggito verso il lido del candidato Di Re.  La gente ormai capisce la qualità del personale politico e, per il principio di cui sopra, si coalizza e vota contro per punire»
– A cosa attribuisce il grande consenso ottenuto da Stefano Alì, oggi Sindaco di Acireale? Ci dica tre buone ragioni per spiegare questo boom di consensi.
«Il “voto contro” per punire chi è alla ricerca di un pascolo politico, senza la credibilità di una buona e capace amministrazione della cosa pubblica e pertanto si dimostra inaffidabile. Serva da monito pure ai “Cinque stelle” »
– La vedremo nuovamente in campo? Che ne so, ipotizziamo Santo Primavera candidato alle provinciali, e dunque un ritorno al suo precedente impegno in politica. E nell’ipotesi affermativa, a quale lista aderirebbe?
«Anche con questa intervista sono in campo, pure solo da osservatore politico o da chi quotidianamente si occupa di amministrazione pubblica e non di politica. Rassicuro chi già scalpita, ancora per qualche anno non ci saranno elezioni provinciali»
– Se lei fosse amministratore ad Acireale, in questo momento storico a quale iniziativa darebbe priorità per rilanciare la città?
«L’industria della cultura, e con questo non mi riferisco ai soliti “bacchettoni”, ma ad un circuito commerciale dell’arte, del libro, degli eventi, del gusto e dell’enogastronomia e quindi a corollario il termalismo. Per il primo aspetto occorre capacità attrattiva per gli investimenti privati a livello culturale e mondano nonché di affidabilità amministrativa per fare rete, per il secondo capacità politica. Per il termalismo possiamo contare sui deputati regionali acesi? Non ci raccontino però la frottola di essere in minoranza o all’opposizione, perché pure all’Assemblea regionale vale sempre il principio del matematico Aumann che ho citato»

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