Acireale rende onore al suo concittadino Umberto Barbaro, fine intellettuale e maestro della cinematografia italiana

Acireale rende onore al suo concittadino Umberto Barbaro, fine intellettuale e maestro della cinematografia italiana

di Saro Faraci

ACIREALE – La vita, il pensiero e la straordinaria attività culturale di Umberto Barbaro, fine intellettuale e riconosciuto maestro della cinematografia italiana, sono stati ricordati ieri sera all’Accademia Zelantea, nel corso di una iniziativa che ha voluto rendere onore, a sessant’anni dalla sua morte (19 marzo 1959), alla figura di un acese, nato nella “città dei cento campanili” il 3 gennaio del 1902, dove allora risiedevano in una abitazione di piazza Pasini i suoi genitori, Luigi e Benvenuta De Martino. Papà e mamma però morirono qualche anno dopo a Messina nel terribile terremoto del 1908 che sconquassò la città dello stretto e insieme alla zia il piccolo Umberto e il resto della sua famiglia si trasferirono a Roma. Nella capitale Umberto Barbaro trascorse tutta la sua vita e divenne fin da giovanissimo una figura di grande rilievo per la sua instancabile attività di divulgatore e traduttore dei teorici russi, ma anche per l’importanza del suo progetto di profondo rinnovamento del cinema italiano. Scrittore, docente, autore e sceneggiatore, ma anche regista, di ideologia comunista, da intellettuale impegnato si oppose al fascismo, contribuendo all’affermazione dell’immaginismo, del futurismo di sinistra, del neorealismo e del cinema d’autore.

Acireale non conosce questo suo figlio illustre. Nel 1987, lo scrittore Mario Grasso, nell’ambito delle Settimane Culturali Acesi, organizzò all’Azienda di Cura un convegno su Umberto Barbaro, invitando a relazionare studiosi e docenti del calibro di Alessandra Briganti, Paolo Buchignani, Arcangelo Leone De Castris, Mario Musumeci, Mario Sechi, Lucia Strappini, Mario Verdone e Pasquale Voza. A parte l’interesse di alcuni conoscitori della storia e della cultura locali, come l’avvocato Enzo Mellia e il medico Toti Pennisi, a moltissimi acesi la figura di Umberto Barbaro non è nota, mentre a Roma, oltre ad una via che gli è stata dedicata, una biblioteca e il premio Filmcritica portano il suo nome. Basta leggere la voce “Umberto Barbaro” dell’Enciclopedia Treccani per rendersi conto della straordinaria vitalità di questo intellettuale che, partendo da e finendo con il cinema, il suo più grande amore, seppe convogliare diverse branche delle scienze umanistiche attorno all’idea del neorealismo, dell'”uomo visibile che guarda”, ribadendo la materialità dell’atto del vedere e del gestire.

Ieri sera, in un affollato convegno all’Accademia Zelantea, introdotto dai saluti del presidente Giuseppe Contarino e del Sindaco di Acireale Stefano Alì, diversi contributi e tante belle testimonianze hanno ricordato la figura di Umberto Barbaro. Dopo l’introduzione del critico cinematografico Mario Patanè che ha coordinato i lavoro sono intervenuti: Daniela Currò, conservatrice del Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, e Nino Genovese, critico e storico del cinema. Dopo i due relatori, è stata la volta delle testimonianze di Marco Asunis, presidente nazionale della FICC (Federazione Italiana Circoli del Cinema), di Mario Grasso, scrittore e poeta, di Giuzzo Barbaro, il figlio del grande intellettuale acese, di Toti Pennisi, collezionista acese.

Oggi domenica 15 settembre alle 19.30, all’Arena Eden di Acireale, si terrà un’altra iniziativa per ricordare la figura del grande intellettuale acese. Sarà data lettura di alcune testimonianze su Umberto Barbaro ed altre dello stesso regista acese. Seguirà la proiezione del documentario Carpaccio (1947) diretto da Barbaro sulla vita e le opere dell’omonimo pittore veneziano che valse al regista acese la medaglia d’argento per i film d’arte figurativa al festival di Venezia del 1948. Si chiuderà infine con la visione del film L’ultima nemica, pellicola del 1938 diretta dallo stesso Barbaro, che ne fu anche sceneggiatore ed autore, che racconta la storia del giovane medico Franco Rossi, scienziato di malattie tropicali, alle prese con le controverse sperimentazioni di un nuovo vaccino per combattere il morbo della cosiddetta “Febbre della Tasmania”.

La Fondazione Bellini dal 2020 istituirà, su proposta di Mario Patanè che ne curerà la direzione scientifica, il premio cinematografico Città di Acireale – Umberto Barbaro, che ieri pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa, è stato annunciato dal Sindaco Stefano Alì al Palazzo di Città.

foto di Fabio Consoli

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