Acireale, una suggestiva passeggiata filosofica giovanile nella città delle idee

ACIREALE – Il format c’è, la città ideale pure. Parliamo del primo festival della filosofia denominato AciSofia che si è svolto ieri, nella cornice della Villa Belvedere, a cura delle classi 3B, 3E e 4E del Liceo Archimede di Acireale, promosso nell’ambito di un progetto di alternanza scuola lavoro sulla figura dell’animatore filosofico culturale del territorio e curato dalle professoresse Piera Cariola e Marinella Sciuto. Un format che merita senz’altro di essere ripetuto ed esteso, perchè no, anche alle altre scuole dove la filosofia si insegna e soprattutto, dal punto di vista degli allievi, si apprende e si vive. E poi c’è la città ideale che c’è ma non si vede ancora e non è poi così tanto distante da quella reale. E’ una città animata di giovani, dove si liberano nuove idee, circola pensiero creativo, ma si ritrova alla fine armonia e unità pur nella diversità di posizioni. Una città ideale che ieri ha trovato alla Villa Belvedere la location più suggestiva per dar vita ad un pomeriggio di incontri, giochi e passeggiate all’insegna della filosofia che, come la disciplina della storia, è in fondo un’altra importante “magistra vitae”. Non è vero dunque quell’adagio popolare secondo cui la «filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale tutto rimane tale e quale»

Protagonisti indiscussi del pomeriggio i giovani studenti del Liceo Archimede di Acireale, rappresentato dal dirigente scolastico Riccardo Biasco e da diversi docenti, nonchè dai genitori dei ragazzi. Gli studenti hanno curato l’organizzazione di AciSofia, si sono preparati a dovere per rivolgere agli ospiti della tavola rotonda intelligenti domande sul rapporto fra religione, giustizia, ambiente, economia e la città ideale, hanno animato i giochi filosofici e sono stati i protagonisti della passeggiata filosofica nella quale, sotto la magistrale regia dell’attrice Carola Colonna, già docente del Liceo Archimede, hanno immaginato di dar vita a discorsi fra due intellettuali e Socrate, fra Tommaso Campanella e Platone, nella cornice di una rappresentazione teatrale all’aperto (cui si riferiscono le immagini in basso) dove il mito di Aci e Galatea è stato riproposto in tutta la sua forza espressiva per significarne lo stretto legame con la città di Acireale. Bravissimi i giovani “attori” di questa performance teatrale.

La tavola rotonda che ha preceduto queste attività animate dai giovanissimi ha visto protagonisti, moderati dallo studente Sebastiano Proietto, il Vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti, il magistrato Francesca Pricoco presidente del Tribunale dei Minori di Catania e i professori dell’Università di Catania Paolo Guarnaccia e Rosario Faraci. Nella tensione, tutta filosofica, verso la città ideale, si è discusso con gli ospiti di spiritualità e di approcci alla fede; di giustizia e della sua amministrazione, di legge e di educazione alla legalità; di rispetto dell’ambiente, biodiversità e corretta alimentazione; di economia sostenibile e di città resiliente. A rappresentare la città reale, portando un saluto ai convenuti, è intervenuto il commissario del Comune di Acireale il magistrato Salvatore Scalia che ha plaudito all’iniziativa, esortando i giovani e le migliori intelligenze di Acireale a dare un contributo di idee e di azioni al rilancio della città delle cento campane.

Una città, quella di Acireale, attanagliata da mille criticità, adesso tutta presa dalla campagna elettorale che vede in campo centinaia di candidati al consiglio comunale e cinque in corsa per la poltrona di primo cittadino, una città che (forse) ha smarrito la propria identità, ma una città, che fra una tensione all’indietro (alla retrotopia, per dirla con le parole di Zygmunt Bauman) e una in avanti (alla utopia di Thomas More o di Platone), ha tante risorse nascoste per tornare a sperare in un futuro migliore. Come, ad esempio, la risorsa  acqua che nel mito di Aci e Galatea trova uno dei suoi riferimenti iconici più suggestivi e potenti. Un mito che, guarda caso, pochi Acesi conoscono a fondo, perchè – guardando al presente – magari lo identificano solo con la fontana di Pierotti abbandonata in un angolo a destra all’ingresso della Villa Belvedere. Ma, se agli occhi di chi vede ci fosse davanti un presente diverso, Aci e Galatea sarebbero in fondo la metafora dell’Amore sempre eterno e la proiezione in avanti di una città ricca di acqua come Acireale che protende verso il mare che si scorge dalla Timpa. E anche il mare è acqua vitale!

Il percorso di alternanza scuola lavoro sull’animatore filosofico culturale del territorio non si ferma qui. I giovani hanno elaborato un pamphlet sulla città ideale e torneranno ad incontrarsi per discutere sugli spunti di riflessione offerti dalla tavola rotonda. Per loro la città ideale è un insieme di Art, Community, Innovation, Responsibility, Economy, Architecture, Landmark, Ecology. Prendi le prime lettere di queste parole e viene fuori Acireale!




 
 

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