Agricoltura, la canapa industriale nuova coltura a Catania

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – Sei aziende per complessivi 40 ettari hanno aderito al progetto di sviluppo e partnership realizzato da Confagricoltura Catania insieme all’azienda italo-canadese Canapar, presieduta dal  siciliano Sergio Martines, su un prodotto nuovo che offre interessanti possibilità di mercato e reddito. Sul terreno si sono appena concluse le operazioni di semina di canapa industriale che in Sicilia, come nelle altre regioni del Meridione d’Italia e del Sud d’Europa, può garantire una migliore qualità.  Le piante soggette ad un maggiore irraggiamento solare hanno evidenziato una più alta concentrazione di cannabinoidi.  “La collaborazione con Confagricoltura Catania testimonia la nostra voglia di investire sul territorio. Una cooperazione che vogliamo rafforzare e che vede il suo inizio con la campagna agricola 2019. Confagricoltura rappresenta per noi un partner affidabile con cui lavorare anche sul piano strategico”, dichiara Sergio Martines.  “Abbiamo sostenuto sin dall’inizio il progetto di Canapar mettendo a disposizione i nostri tecnici e le nostre strutture sul territorio perché l’innovazione sostenibile è nel nostro DNA ”, afferma il presidente Giovanni Selvaggi. “Anche una delle mie aziende, con caratteristiche adatte alla coltivazione di canapa – prosegue il presidente dell’associazione di agricoltori  – è parte di questa iniziativa che può restituire ai proprietari di fondi che coltivano in rotazione una ulteriore possibilità di coltivazione senza snaturare l’identità culturale e colturale del nostro territorio”. La canapa, il cui ciclo di crescita durata 90 a 180 giorni, per esprimere tutta la sua potenzialità produttiva preferisce terreni profondi, di medio impasto, di fondo valle, con falda idrica superficiale e soprattutto drenanti perché sensibile al ristagno idrico. “La canapa è un potente fito-estrattore di metalli pesanti dai terreni e quindi potenzialmente utilizzabile per la bonifica dei suoli contaminati nelle aree industriali”, aggiunge Salvo Massimino, tecnico agronomo di Confagricoltura. “Dopo le esperienze degli ultimi anni, si è constatato un miglioramento dei campi coltivati a canapa, per quanto riguarda l’aumento della sostanza organica del terreno e la sua azione rinettante nei confronti delle piante infestanti”.  Anche dal punto di vista economico ci sono numeri interessanti che stanno rendendo il settore appetibile per tantissimi agricoltori, in relazione anche alla minore redditività del grano duro e dei seminativi in generale.

 

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