Al Teatro Istrione "U fujiri è virgogna ma è salvamentu i vita"

Al Teatro Istrione "U fujiri è virgogna ma è salvamentu i vita"

CATANIA  – Il Teatro L’Istrione, in via Federico De Roberto 11, a Catania, diretto da Valerio Santi, conclude la stagione di prosa 2022-2023 “Aria nuova venerdì 9 e sabato 10 giugno (ore 21.00) e domenica 11 (ore 18.00) con lo spettacolo “‘U fujiri è virgogna ma è salvamentu ‘i vita”, scritto e diretto da Valerio Santi. In scena, oltre Valerio Santi, Salvo Scuderi, Mirella Petralia, Concetto Venti, Cinzia
Caminiti, Aldo Mangiù, Marina La Placa, Federica Amore, Luciano Fioretto, Carmela Trovato, Alessandro Caramma, Luca Micci, Pietro Barbagallo, Giorgio Maltese e Mimmo Aiola. Scene di Valerio Santi, costumi Teatro L’Istrione, Direzione tecnica Aldo Ciulla.

La commedia, ricca di comicità, presenta tutti i canoni tipici del teatro di tradizione popolare siciliano e riporta sulla scena alcune dinamiche sociali presenti ieri ed oggi, seppur in forma diversa. Tra le strade di una raggiante Catania, intorno ai primi anni
’60, all’interno di un tipico cortile adornato dalle tinte aromatiche e purpuree dei gerani, tra il rosa e il giallo delle case bagnate dal sole, si svolge la storia di Don Tino Ciaramella, che al fine di saldare dei debiti di gioco, escogita un piano che darà il via ad un concatenarsi di avvenimenti.
“Riportare in scena questo spettacolo è importante per me – sottolinea l’autore e regista Valerio Santi – in quanto è la mia prima commedia, scritta tra i sedici e i diciassette anni, tratta da una poesia composta precedentemente, Lu sparraciniu ‘ntra cummari. Con tale lavoro mi presentai nel 2006 al pubblico della città come attore ed autore al Teatro Metropolitan. Il successo fu clamoroso, al punto che nell’ambito teatrale – all’epoca per me quasi del tutto sconosciuto – nessuno credeva possibile che l’avessi scritta io, in quanto troppo giovane per avere tanta dimestichezza con il dialetto, conoscere certi meccanismi e troppo inesperto per scrivere un opera di quella portata. Il tempo, però, ha dato le giuste risposte!”.

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