Amministrative: Catania, la pulizia morale, quella reale e i conti che non tornano secondo Abramo


 
 
 

CATANIA – Mentre l’amministrazione presenta ai turisti e ai residenti una cartolina pasquale caratterizzata da cataste di immondizia, si nota sempre di più questo folto nuvolone di inganni che sembra oramai da tempo non voler abbandonare il cielo catanese.

«E’ la coltre di bugie, non solo quelle di chi racconta una Catania incipriata che ormai infastidisce anche l’orecchio del cittadino più distratto, ma che non riesce a nascondere la più grande urgenza di questa città ovvero la questione morale – afferma Emiliano Abramo, candidato a sindaco di Catania – In questi giorni la Corte dei Conti nell’ennesima  nota che tenta di fare luce sui bilanci del Comune di Catania, rivela che dal 2011 ad oggi il disavanzo da 140 milioni di euro ha raggiunto, a seguito del riaccertamento straordinario dei residui, la cifra di 580 milioni di euro».

Diverse le domande che sorgono spontanee; Come è stato raggiunto questo risultato che grava sulla spalle della collettività? Come sono stati spesi i soldi dei catanesi? Quali effetti produrrà questa condizione di imbarazzante deficit economico? «Sino ad ora il solito inaccettabile silenzio accompagnato da slide e propaganda della quale faremmo volentieri a meno per dedicarci alle questioni reali come il futuro di questa città. Al contempo – continua Abramo – un altro grave rischio attraversa il cielo già cupo della città ovvero la voglia di alcuni di parlare in modo fumoso e/o interessato delle visioni e quindi degli schieramenti che si apprestano a concorrere alla prossima tornata elettorale.  A tal proposito, proprio la scorsa settimana è stato ipotizzato un mio dialogo con Salvo Pogliese. Trovo immorale questo modo di parlare ambiguo e poco chiaro, forse finalizzato ad incassare posizioni e ruoli, anche questa antica pratica immorale di una vecchia classe catanese che è solita vagare tra le diverse segreterie della città in cerca di uno strapuntino. Prendendo le distanze da tutto ciò condanno con fermezza – conclude Abramo – tali metodi e provo a collaborare con chi, alzando la testa, prova a soffiar via questa nube di cattive pratiche e quindi con chiarezza smentisco categoricamente qualsiasi forma di dialogo politico con Pogliese e auspico maggiore trasparenza nel raccontare le dinamiche economiche e comportamentali di questa città che si prepara ad un convinto rinnovamento. Questo è morale».

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