Amministrative, l'ex assessore di Catania Luigi Bosco interviene sulla questione Tondo Gioeni

L’ing. Luigi Bosco, già assessore al Comune di Catania nella giunta di Enzo Bianco ed assessore regionale alle Infrastrutture nel governo Crocetta, in passato presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania, interviene con un post pubblico su Facebook a proposito della vicenda del Tondo Gioeni

«Cari amici, sul Tondo Gioeni sono state dette tante cose superficiali. Io ho seguito le vicende con passione,sofferenza e con quel minimo di professionalità che mi viene riconosciuta. L’ abbattimento,nel bene o nel male, ha la sua genesi politica e le scelte irreversibili, attraverso l ‘appalto delle opere, durante l’amministrazione Scapagnini (Forza Italia=candidato Pogliese). Nasce da studi di protezione civile che, alla luce del grave rischio sismico della città di Catania, individuavano nell’esistenza del ponte e nelle sue condizioni di degrado un grave problema per la sicurezza della città. A tal proposito desidero rimarcare che pur considerando lodevole l’iniziativa di attenzionare la sicurezza sismica di una importante arteria quale era la circonvallazione, io avrei preferito dare priorità alla messa in sicurezza di scuole e ospedali. La scelta politica e il conseguente appalto decretarono irreversibilmente l’abbattimento del ponte. Durante la giunta Stancanelli ci fu un tentativo di cambiare rotta, non riuscito, che portò ad una paralisi che rischiava di esporre l’amministrazione a gravi rischi e responsabilità. Tale tentativo riguardava la possibilità di consolidamento del ponte, che comunque non avrebbe potuto prescindere da un rilevante abbassamento della quota della circonvallazione ( un disastro in termini di disagio alla popolazione).
La giunta Bianco appena insediata si trovò questa patata bollente.
Sul piatto della bilancia c’erano da una parte il rischio del traffico, dall’altra la sicurezza della città (anche se i problemi della sicurezza sismica sono ancora tanti,ma per questa questione c’era un finanziamento della protezione civile e non procedere alla realizzazione delle opere finanziate e appaltate era da folli).
La scelta era obbligata. Si era consapevoli della necessità di attuare altre opere per la viabilità, che però non erano previste nell’appalto. La scelta fu di evitare cantieri nel nodo, che avrebbero comportato ulteriori disagi ai cittadini. Furono attivati alcuni accorgimenti, ma quello più importante e che io di concerto con il sindaco ho fortemente voluto è la realizzazione della bretella di via Castorina Giuffrida, che sarà aperta tra pochi giorni, e che darà risultati sicuramente significativi per il miglioramento dei flussi.
Tuttavia è chiaro che il problema del traffico a Catania vada affrontato dal punto di vista urbanistico, in chiave metropolitana, con una efficace ubicazione dei servizi che possa ridurre la necessità di alcuni spostamenti,e con la creazione di un sistema pubblico efficiente in direzione nord sud (sistema tipo Etna-raid o similari). Ritengo che sulla dorsale ionica e sui collegamenti da ovest la rete ferroviaria (appena si attivano i contratti di sevizio) e la metropolitana saranno in breve strumenti straordinari per la riduzione del traffico automobilistico privato.
Sono ovviamente disponibile per ogni chiarimento.
L’invito che voglio fare è quello di evitare sciacallaggi su un problema che riguarda la sicurezza della città e che porta essenzialmente la firma di una amministrazione di centro destra, marca forza Italia. Concentriamo il dibattito politico sui temi veri che possano portare benessere alla nostra città.»

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