Asa Onlus: il progetto Erasmus che mira a pratiche innovative di integrazione

Asa Onlus: il progetto Erasmus che mira a pratiche innovative di integrazione

La rubrica di (C)Asa Onlus

Rossella Fallico
(Staff Asa Onlus)

Si è concluso il progetto Break down the Barriers realizzato dall’Asa Onlus nell’ambito di Erasmus Plus programma dell’Unione europea per l’Istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport 2014-2020. 

Asa Onlus, associazione che si occupa di adozioni internazionali, da anni è impegnata sul territorio in un’ intensa attività di sensibilizzazione sui temi dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso l’organizzazione di convegni, seminari e giornate di studio, al fine di contribuire allo sviluppo di una cultura autenticamente aperta all’accoglienza e alla solidarietà.
L’ASA, occupandosi di adozioni internazionali, è necessariamente in contatto con le realtà dei Paesi in cui opera e l’esperienza maturata ha portato l’Associazione ad essere a favore della valorizzazione delle differenze di genere, familiari, linguistiche, culturali, economiche e religiose. Essendo le società contemporanee sempre più multiculturali, all’interno di ASA c’è stata un’apertura verso una progettualità interculturale, basata su progetti internazionali in cui le differenze e le peculiarità dei singoli potessero trovare riconoscimento attraverso spazi creativi di espressione, di valorizzazione e di scambio tra operatori italiani e stranieri. Uno sguardo particolare è stato riservato al tema della discriminazione delle minoranze etniche attraverso laboratori artistici e manuali, che rappresentassero un’espressione d’identità.
Il progetto ha previsto tre esperienze di mobilità internazionale, di sei operatori ASA suddivisi in tre gruppi di lavoro. Le mobilità sono state realizzate in Paesi partner, e finalizzate al potenziamento dei rapporti internazionali e alla socializzazione delle buone prassi. Vilnus (Lituania), Porto (Portogallo), Spalato (Croazia) sono state le tappe della prima fase del progetto che ha visto gli operatori dell’associazione intraprendere dei percorsi di formazione europea su tematiche importanti quali: welfare, globalizzazione, solidarietà, stabilità sociale, politiche familiari, spinte multiculturali, diseguaglianze di genere, cambiamenti del sistema famiglia, 

Conclusa la prima fase del progetto, le successive tappe sono state incentrate su seminari di approfondimento e disseminazione realizzate nella città di Catania al fine di rendere note, alle diverse realtà operanti intorno all’associazione, le esperienze maturate. 

Ecco che a marzo, presso l’auditorium della parrocchia Santa Maria dell’Aiuto, ha avuto luogo il seminario dal titolo “Famiglia e Intercultura – La sfida dell’ascolto e dell’integrazione”. L’evento, rappresentando un’occasione di scambio di esperienze e di riflessione sulle prospettive di tutela offerte alle famiglie dallo sforzo congiunto di Agenzie Educative, professionisti specializzati e organismi del Terzo Settore, ha visto la presenza di relatori di rilievo. Successivamente, a maggio, presso l’oratorio Salesiano San Filippo Neri di Catania, si è svolto il seminario “Letteratura e gioco. Le fiabe nel Mediterraneo”. La letteratura e il gioco sono diventate punto di incontro tra culture diverse, con l’obiettivo di favorire i processi di integrazione e di inclusione. La migrazione, fenomeno millenario, fa parte della storia umana: ogni migrante porta con sé storie che arrivano da luoghi lontani: la letteratura, la narrazione facilitano il contatto tra diverse culture. E così attraverso la letteratura, si sono affrontate le storie dei migranti e dei rifugiati bambini. 

Letteratura, ma anche musica. A metà maggio presso l’Oratorio Salesiano San Filippo Neri a Catania si è svolto il laboratorio “Alla scoperta del Mediterraneo. Laboratorio di musica e tradizioni musicali” all’insegna della musica e delle tradizioni musicali del Mediterraneo insieme all’associazione Areasud. Attraverso la musica, “ponte tra i popoli” e linguaggio universale, strumento di integrazione e di confronto tra culture differenti, si sono messe in relazione etnie e popoli lontani. In seguito presso l’Istituto Comprensivo Statale G. Falcone ha avuto luogo il laboratorio “Inventiamo storie con immagini senza parole”, alla presenza di due libraie che, dopo aver presentato e spiegato il significato del “Silent book”, hanno invitato gli studenti a volare con la fantasia, superando le barriere linguistiche e favorendo l’incontro e lo scambio tra culture diverse. 

Un percorso, della durata di un anno, che attraverso incontri internazionali, seminari nel territorio e laboratori ha permesso di acquisire nuove conoscenze e di poterle mettere in pratica nel territorio. Rosalba Mirci – responsabile della Cooperazione Internazionale di Asa Onlus – si dice entusiasta degli obiettivi raggiunti: “Credo che progetti come questi consentano ad associazioni come la nostra di potersi confrontare con realtà internazionali e dunque di poter crescere, formare ed informare, avendo come unico obiettivo il benessere del singolo, delle famiglie e quindi dell’intera Comunità”.

Asa Onlus – afferma il presidente Maria Virgillito – da sempre si pone come unico obiettivo la salvaguardia e la promozione dei diritti fondamentali di minori e delle famiglie. Attraverso la musica, la lettura e la condivisione è stato possibile realizzare momenti di crescita personale dei partecipanti”. “Credo che progetti come questi – conclude il presidente Virgillito – permettano di avere una maggiore consapevolezza delle sfide che il nostro Paese deve fronteggiare in termini di integrazione”.

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