"Auguriamoci un futuro più lucido e coeso" del Teatro Stabile di Catania

"Auguriamoci un futuro più lucido e coeso" del Teatro Stabile di Catania

CATANIA – Riflessioni per un teatro aperto. Il Teatro Stabile di Catania non si è fermato. È stato uno dei pochissimi in Italia ad andare avanti, non senza contraddizioni e difficoltà durante il silente abbattimento culturale che ha decapitato il nostro Paese. Il Teatro Stabile è sopravvissuto, non senza errori e problematiche certo, ma è sopravvissuto con il lavoro, lavoro costante di maestranze tecniche, artistiche, amministrative, dirigenziali garantendo un Teatro aperto e produttivo nonostante fosse chiuso al pubblico. Rivendicare le glorie del passato sostenendo che “il futuro non è sempre migliore” rischia di immobilizzare la discussione. Le donne e gli uomini illustri che ci hanno preceduto hanno generato ciò che prima di loro non c’era, hanno costruito pezzi di presente e futuro.

Desideriamo dunque non cristallizzare il confronto e far riflettere sul fatto che non di involuzione si tratta ma di una spinta al cambiamento scelta dall’attuale direzione del teatro che ha accolto nuove generazioni di artisti sostenitori del senso apolide della categoria, ha commissionato nuove drammaturgie, ha tutelato produzioni che sarebbero altrimenti saltate a causa della pandemia, rispettato puntualità amministrative e riconsegnato un laboratorio alle maestranze. l punto di maggiore rilevanza per noi è questo: l’ idea di appartenenza, di chi reputa “suo” il Teatro Stabile di Catania perché lì ha lavorato per decenni, non riconoscendo ad altri artisti quell’ “anima siciliana” che, a sentir alcuni, costituirebbe l’unica possibilità per legittimarne il lavoro. Crediamo che la “sensibilità artistica tradizionale catanese” può e deve essere declinata nei modi più differenti, senza ledere la dignità lavorativa di nessuno, nella consapevolezza di essere di passaggio dentro il loro, vostro o nostro Teatro.

Il rammarico è la spaccatura che tutto questo crea dall’interno, fornendo la deformata immagine di artisti legittimi e artisti illegittimi, di artisti gloriosi e di artisti immeritevoli di attenzione. Interroghiamoci su valori e contenuti, contagiamo linguaggi e difendiamo il Teatro in questo momento di estrema fragilità.

E’ auspicabile sempre che una comunità prenda consapevolezza e partecipi alle vicende culturali che la rappresentano e che la animano. Ed è auspicabile che la lotta dei lavoratori dello spettacolo, risvegliata dallo stallo imposto dalla pandemia e che ha portato alla luce le deficienze della categoria, serva a ricostruire insieme un più grande teatro, e che questo processo avvenga con maggiore lucidità. Dinanzi a quell’ “enorme specchio della società che è il teatro”, per dirla con Peter Brook, è tempo di reagire compatti alla grave condanna della pandemia e a discapito delle prospettive  mettiamo al centro della scena lui: Il Teatro.

Un passato glorioso non può fermare il futuro ma deve abbracciarne l’evoluzione. Le stagioni finiscono, le direzioni cambiano e con loro i cartelloni, il gusto e gli scritturati ma il Teatro resta grazie a chi lo nutre e lo frequenta, a chi lo fa e a chi lo guarda, criticandolo e applaudendolo, osservandone i mutamenti e le necessità, custodendolo come qualcosa che non chiamiamo “nostro”  perché ci appartiene, ma a cui semmai apparteniamo.

“E decisi che da quel giorno avrei sempre ricordato tutto del passato – le cose belle e le brutte – per averlo presente e per prevenire almeno gli errori già fatti”, Goliarda Sapienza

Augurandoci un futuro più lucido e coeso.

Antonio Alveario, Roberta Amato, Anna Armetta, Francesca Arnone, Gianmarco Arcadipane, Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Nunzio Bonadonna, Daniele Bruno, Tino Calabrò, Chiara Callegari, Gabriella Caltabiano, Lucia Cammalleri, Michele Carvello, Tino Caspanello, Anna Castorina, Roberta Catanese, Domenico Ciaramitaro, Antonio Cicero, Giorgia Coco, Luciana Coniglione, Giuseppe Cutino, Micaela De Grandi, Orazio De Luca, Egle Doria, Alessandra Fazzino, Valentina Ferrante, Francesca Fichera, Federico Fiorenza Luca Fiorino, Valeria Fisichella, Andrea Gambadoro, Claudia Gambadoro, Barbara Giordano, Carlo Giordano, Lydia Giordano, Lina Giuffrida, Fabio Guastella, Luca Iacono, Filippa Ilardo, Anita Indigeno, Vincenzo La Mendola Tatu La Vecchia, Silvio Laviano, Rosario Lisma, Graziana Lo Brutto, Cristina Lo Giudice, Simone Luglio, Filippo Luna, Luca Massaro, Franco Mirabella, Marcello Montalto, Angelo Napoli, Andrea Narsi, Luigi Nicotra, Nicola Alberto Orofino, Rosario Palazzolo, Lucia Portale, Lina Prosa, Stefano Randisi, Vincenzo Ricca, Edmondo Romano, Luana Rondinelli,  Desirè Russo, Giuseppe Sangiorgi, Teresa Sapia Gaia Scalisi, Alice Sgroi, Roberta Spartà, Concetta Vasta,  Manuela Ventura, Enzo Vetrano, Giovanni Arezzo, Sebastiano Caruso, Mela Dell’Erba, Elio Di Franco, Simona Ferrante, Giovanna Leonardi, Alessandro Mangano, Carmelo Marchese, Gabriella Palma, Patrizia Petretto, Loredana Pitino, Felicita Platania, Ilenia Romano, Silvestro Ruggeri, Anna Trombetta, Pietro Trombetta, Silvia Napolitano, Giuseppe Testa.

 

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