Belpasso, il postino che gettava la corrispondenza. Denunciato 21enne

BELPASSO – Sono oltre duemila le lettere di corrispondenza gettate via. A scoprirle qualche giorno fa nella grotta naturalistica denominata “Grotta della dinamite”, in Contrada Pettirosso nel comune di Belpasso, è stato il personale speleologico del Club Alpino Italiano che ha presentato poi una denuncia ai Carabinieri della Stazione di Belpasso. Il postino, un 21enne impiegato di una società di servizi  – la Olimpo Service S.r.l. – delegata alla consegna di corrispondenza in ambito regionale,  ha trovato la scorciatoia pensando di farla franca. Corrispondenza inviata da istituti di credito, studi legali, compagnie assicurative e società di servizi a privati cittadini mai consegnata.

La direzione della società, sollecitata dai Carabinieri, ha chiarito il meccanismo  utilizzato per lo smistamento della posta fino a giungere nelle mani del fattorino che, attraverso la tracciatura della stessa, tramite  l’utilizzo di un palmare dotato di lettore ottico, procede allo “sparo” del barcode presente sulla busta. Questa operazione consente di risalire al fattorino a cui viene affidata la corrispondenza,  consentendo di monitorare la busta fino alla fase del recapito al destinatario. Una volta giunti sul luogo di recapito lo stesso operatore avrebbe dovuto certificare la consegna della busta, leggendo il barcode con lo stesso palmare che, attraverso il GPS del suo palmare memorizza e trasferisce , tramite SIM card, sul sistema, i seguenti dati: “luogo data e ora del recapito”, e successivamente avrebbe proceduto ad imbucare la corrispondenza tracciata.

Grazie a questo automatismo i Carabinieri, analizzando un campione di 250 buste, recuperate dagli speleologi del Cai, sono riusciti ad attribuire la posta esaminata ad una sola persona, un catanese di 21 anni che dovrà rispondere all’autorità giudiziaria di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commesse da persona addetta al servizio delle poste, dei telegrafi o dei telefoni. Il Gruppo Grotte del Club Alpino Italiano, nell’accedere all’interno della grotta per la rimozione ed il recupero del materiale cartaceo, ha constatato che una mano anonima ha dato alle fiamme parte della corrispondenza abbandonata. Il personale del Cai ha comunque recuperato la corrispondenza depositata sul fondo della grotta riempendo ben sette sacchi di juta, consegnandola ai Carabinieri che l’hanno posta sotto sequestro.

Proprio questa mattina, il sindaco di Belpasso Daniele Motta, si era recato in contrada Pettirosso per seguire in prima persona le operazioni di bonifica della cavità lavica. “Gli speleologi del Cai – dichiara Motta – hanno recuperato alcuni sacchi di materiale che sono stati sigillati e consegnati ai Carabinieri, presenti sul posto, per le verifiche del caso. Abbiamo purtroppo dovuto constatare che è stato appiccato il fuoco all’interno della grotta distruggendo parecchio materiale e rendendo il sito difficilmente accessibile per gli operatori del Cai. Tutto quello che è stato riportato integro in superficie, tra le difficoltà, potrà consentire agli investigatori di approfondire l’accaduto. Da parte nostra abbiamo posto la massima attenzione verso questo caso e messo in atto tutte le procedure di nostra competenza per assicurare la massima collaborazione alle forze dell’ordine. Quello che è accaduto nella Grotta della dinamite – conclude il sindaco – è un fatto deprecabile. Non siamo tra i comuni destinatari di questa corrispondenza ritrovata, ma abbiamo comunque subìto un oltraggio sul piano ambientale in un sito di interesse naturalistico. Anche in casi del genere ci rendiamo conto di quanto sia complesso tenere sotto controllo un territorio così vasto e per questo faccio un appello ai cittadini perché di fronte a movimenti sospetti facciano immediatamente le segnalazioni alle forze dell’ordine”.

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