Biancavilla: clan gestiva traffico di droga, 16 arresti

Katya Maugeri

BIANCAVILLA – Sono sedici le persone appartenenti a un gruppo mafioso accusato di gestire un traffico di droga a Biancavilla, arrestate oggi durante un blitz dei Carabinieri del comando provinciale di Catania e della Polizia.

Sono accusati di associazione mafiosa e associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e al porto e alla detenzione di armi. Con questa operazione, denominata Città blindata, la Procura ritiene di avere disarticolato la cosca denominata Tomasello-Mazzaglia-Toscano e oggi diretta da due famiglie, Amoroso e Monforte, e legata al clan Santapaola-Ercolano ai vertici di Cosa nostra.

“Il mio plauso e la mia gratitudine al lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine e dalla Procura di Catania guidata da Carmelo Zuccaro – dichiara il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno – l’operazione ‘Città blindata’ è anche un richiamo, per nulla scontato, a non abbassare mai la guardia nei confronti di una criminalità organizzata che sbatterà sempre contro un apparato investigativo di altissimo livello e sulla determinazione della gente perbene”.

Sono state le indagini, avviate dopo gli omicidi di Agatino Bivona, ucciso il 13 gennaio 2014, e di Nicola Gioco, freddato due giorni dopo, a far emergere i contatti tra Giuseppe Amoroso, agli arresti domiciliari, ed alcuni suoi fedelissimi per consolidare gli assetti della nuova formazione criminale e pianificare strategie al fine di sancire il definitivo predominio del suo gruppo. Le indagini, infatti, hanno accertato anche che gli si era affiancato il fratello Giuseppe.

Gli investigatori, inoltre, sono riusciti a fermare in tempo il 6 ottobre del 2014 un gruppo di fuoco di appartenenti alla famiglia Maglia che aveva deciso di uccidere Vito Amoroso. Durante le indagini, il 23 aprile 2015, sono stati sequestrati 100 grammi di cocaina, numerose munizioni di fucile calibro 12 e di pistola calibro 7.65. Dopo un tentativo di omicidio nei confronti del fratello Giuseppe, il 10 gennaio 2016, gli investigatori sono riusciti a sequestrare un vero e proprio arsenale che era stato nascosto nelle campagne del paese. Le indagini hanno anche fatto luce sull’attività estorsiva iniziata dagli indagati nel 2012. Giuseppe Amoroso e Gregorio Gangi furono arrestati il 19 settembre del 2016 per estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni del titolare del Bar “Le carillon”.

In manette: Giuseppe Amoroso, 47 anni, Vito Amoroso, 52, Giovanni Carciotto, 35, Tino Caruso, 41, Gregorio Gangi, 30, Alberto Gravagna, 34, Roberto Licari, 32, Andrea Monteforte, 27, Alfio Ambrogio Monteforte, 50, Alfio Muscia, 41, Vincenzo Panebianco, 29, Riccardo Pelleriti, di 24, Placido Ricceri, di 33, Carmelo Vercoco, 46, Massimo Merlo, di 47, Marcello Merlo, di 59.

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